Uccise la compagna con una fucilata nel sonno. Un anno dopo via al processo
Il Gup ha rinviato a giudizio Antonio Vena, il 47enne accusato di aver ucciso Alessandra Cità, sua coetanea, in un appartamento di Albignano, frazione di Truccazzano.
Si va a processo per l'omicidio di Albignano. Martedì 2 marzo 2021, si è tenuta l'udienza preliminare per Antonio Vena, il 47enne accusato di aver ucciso Alessandra Cità, tranviera di 47 anni, nella notte tra il 18 e il 19 aprile in via Calipari nella frazione di Truccazzano.
Omicidio di Albignano, a processo Antonio Vena
Nella notte tra il 18 e il 19 aprile dello scorso anno Antonio Vena aveva imbracciato un fucile e aperto il fuoco su Alessandra Cità, uccidendola sul colpo. Martedì, il Giudice per le udienze preliminari di Milano ha respinto la richiesta presentata dalla difesa di far cadere le aggravanti della relazione sentimentale e della premeditazione. Il Gup ha accettato la richiesta del Pubblico ministero Giovanni Tarzia e Vena è stato quindi rinviato a giudizio. Dovrà rispondere di quanto fatto di fronte alla Corte d'Assise del capoluogo meneghino. La prima udienza del processo si terrà con ogni probabilità il 13 aprile.
Prima gli spari, poi la confessione in caserma
"La amo ancora, ma non posso tornare indietro", aveva detto Vena poche ore dopo l'omicidio. Il 47enne faceva la spola tra il Trentino, dove viveva e lavorava, e Albignano, dove venire a trovare Alessandra, con cui da qualche tempo intratteneva una relazione. L'emergenza sanitaria aveva costretto Vena a uno stop lavorativo e la compagna, che già da qualche tempo aveva manifestato l'intenzione di chiuderla con lui, aveva accettato di ospitarlo a casa in attesa che tornasse la normalità. Dopo averla uccisa nel sonno con un fucile a pompa che deteneva regolarmente, l'uomo si era presentato in caserma a Cassano confessando l'omicidio.
I precedenti
Non sono emerse durante le indagini precedenti segnalazioni riguardanti la coppia. Non risultano denunce o problemi precedenti alla tragica notte dello scorso anno. Vena però era già stato denunciato in passato dalla ex moglie, per fatti avvenuti in Trentino. In un'occasione il 47enne aveva provato a mandare fuori strada la ex compagna speronandola con un'auto.
Il ricordo
Nell'attesa che il processo prenda il via e che venga fatta giustizia, a un anno dall'omicidio la famiglia di Alessandra organizzerà una Messa in suo ricordo a San Maiolo, proprio il 19 aprile. In estate il Comune di Truccazzano aveva invece posato una panchina rossa nel parchetto di via Moro, a poche decine di metri dalla casa dell'omicidio, come simbolo della lotta contro la violenza di genere e in memoria di Alessandra e di Sonia Balconi, truccazzanese uccisa nel giugno 2010 dallo stalker che la perseguitava.