Mucche del sindaco, anche il Tribunale del riesame respinge il ricorso dell'ex proprietario
Si esauriscono le possibilità per l'allevatore di Cassano d'Adda Bruno Motta, di riavere indietro la sua mandria, sequestrata dal 2019 dai veterinari di Ats e già venduta a un collega di Fara di Gera d'Adda.
Anche il Tribunale del riesame (detto anche della Libertà) ha respinto il ricorso di Bruno Motta per riavere la sua mandria di bestiame. Dall'estate del 2019 si trova infatti sotto sequestro ed è gestita da un custode giudiziario per conto della Procura: il sindaco di Cassano d'Adda.
Cassano d'Adda, il Tribunale del riesame respinge il ricorso dell'ex proprietario delle mucche del sindaco
Si esauriscono le possibilità giuridiche per Bruno Motta, l'allevatore di Groppello d'Adda, frazione di Cassano, per riavere indietro la mandria di circa quaranta capi di bestiame, tra manzi, mucche e vitellini, che dall'estate del 2019 gli è stata sottratta dalla Procura. Il Tribunale del riesame ha infatti recentemente respinto il ricorso avanzato dal legale dell'allevatore, che ne chiedeva il dissequestro e la restituzione. Gli animali sono stati infatti posti sotto custodia (sebbene finora siano rimasti sempre nella stalla di Groppello) a seguito dell'ispezione congiunta di Nas e dei veterinari di Ats che avevano giudicato gli animali denutriti e in cattive condizioni di salute. Da allora le mucche del sindaco sono state affidate a Roberto Maviglia in qualità di custode giudiziario, col Comune che ha già speso oltre 60mila euro per il sostenimento e le spese veterinarie.
L'ultima speranza è il ricorso in Cassazione
A questo punto c'è ancora un ricorso giudiziario che potrebbe promuovere la difesa, ovvero quello in Cassazione. Il legale e lo stesso allevatore si sono quindi presi qualche giorno di tempo per decidere se portare al compimento il loro intento che in questo caso significherebbe entrare nel merito delle procedure di sequestro e capire se ci sono state delle difformità contestabili. Ma il tempo stringe e se alla fine il ricorso non dovesse essere depositato si procederà alla consegna della mandria al nuovo proprietario. Si tratta di un allevatore di Fara di Gera d'Adda che a novembre aveva presentato un'offerta da 11mila euro per comprare l'intera mandria dal Comune, dopo che l'asta, indetta qualche giorno prima su indicazione della Procura, era andata deserta.