Ridotto il rischio di trasmissione di virus e malattie all'Istituto Bellisario
Sanificazione speciale in tutte le aule della scuola di Inzago, nelle sale docenti, negli spogliatoi della palestra e in tutti i servizi igienici.
Alla scuola superiore di Inzago verrà anche monitorata la qualità dell'aria.
Bellisario di Inzago, la tecnologia aiuta a combattere virus e malattie
Durante il complesso lavoro di messa a punto delle misure per il contrasto e contenimento del Covid e di riorganizzazione dell’attività didattica in presenza per il nuovo anno scolastico, l’Istituto Marisa Bellisario di Inzago ha scelto di investire nella sanificazione e nel monitoraggio degli ambienti, orientandosi a soluzioni tecniche che, affiancandosi alle modalità di sanificazione tradizionali già adottate, potessero assicurare piena efficacia, sostenibilità e durata nel tempo.
La scuola si è avvalsa della collaborazione con REair, startup innovativa clean-tech con base a Milano, impiegando materiali e tecnologie ad alta sostenibilità ambientale nei locali scolastici interni per massimizzare la tutela del benessere degli studenti, dei docenti e di tutto il personale scolastico, che trascorrono buona parte del loro tempo in classe o in locali ad alta frequentazione di persone.
REair ha brevettato un processo innovativo che si basa sul principio della fotocatalisi: una tecnologia all’avanguardia totalmente green, certificata, sicura e duratura, che permette di abbattere inquinanti nocivi e di ridurre sensibilmente la presenza di batteri e virus in ambienti di uso collettivo in virtù della sua azione disinquinante (purificazione dell’aria indoor) e igienizzante.
Si tratta di un protocollo già sperimentato con successo in diversi ambienti di comunità e di lavoro.
L’intervento recentemente ultimato nell’Istituto Bellisario ha previsto la sanificazione con perossido di idrogeno seguita dall’applicazione del prodotto fotocatalitico REair Original plus (la cui efficacia contro il Sars CoV-2 è stata certificata dai laboratori internazionali Eurofins Biolab) in tutte le aule della scuola, nelle sale docenti, negli spogliatoi della palestra e presso tutti i servizi igienici.
“Questo delicato periodo ci suggerisce una più elevata soglia di attenzione verso la salubrità degli ambienti scolastici - ha commentato il professor Gustavo Matassa, dirigente scolastico dell’Istituto Bellisario - Pertanto, il nostro Consiglio di Istituto, da sempre attento ai temi della sicurezza, ha condiviso la scelta di trattare tutti gli spazi e ambienti principali con la tecnologia REair. Poichè molto presto questo tipo di dispositivi sarà obbligatorio, abbiamo voluto anticipare i tempi e garantire fin da subito la totale sicurezza degli alunni e del personale docente, in compresenza all’interno di edifici spesso affollati. Consideriamo che il tema della qualità dell’aria non è solo legato al Covid, ma anche ad altre malattie respiratorie, come asma ed allergie (un bambino su 10 ne soffre) e le ricorrenti influenze stagionali, oltre alla diffusione di virus e malattie e ai cattivi odori derivanti dalla presenza di inquinanti nell’aria e dall’utilizzo costante di detergenti e disinfettanti chimici per la pulizia dei locali”.
Monitoraggio dell'aria
In accordo con REair, l’Istituto Bellisario ha anche avviato un programma sperimentale di monitoraggio di aule mediante dei sensori ambientali, in grado di monitorare continuativamente la qualità dell’aria ed in particolare la concentrazione di numerose sostanze inquinanti, fra le quali l’anidride carbonica, il radon, i Composti organici volatili (Cov), oltre alla temperatura ed all’umidità.
In questo modo è possibile ridurre il rischio biologico di trasmissione di virus e malattie attraverso una migliore gestione dell’aerazione degli ambienti scolastici, combinata con l’effetto continuo grazie alle superfici fotocatalitiche sempre “attive”. I sensori sono anche dotati di un sistema di segnalazione che informa il personale preposto, circa la concentrazione dell’anidride carbonica nella classe, permettendo di intervenire per l’aerazione dei locali quando si superano i limiti raccomandati. Inoltre, i sensori sono collegati, tramite una centralina, a una piattaforma in cloud per il controllo globale e statistico delle condizioni ambientali monitorate.