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Troppa violenza anche nelle partite di bambini e adolescenti, la Lnd perde la pazienza

Episodi recenti anche nell'Adda Martesana. La Delegazione di Monza ha convocato i presidenti e i dirigenti a un incontro chiarificatore.

Troppa violenza anche nelle partite di bambini e adolescenti, la Lnd perde la pazienza
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Troppa violenza anche nel calcio giovanile. Troppi gli episodi in cui persino partite di categorie di Allievi e Giovanissimi (dai 13 ai 17 anni) finiscono a botte. La Delegazione di Monza della Lnd (la Lega nazionale dilettanti) ha perso la pazienza e ha richiamato le società all'ordine.

Troppa violenza nel calcio giovanile

Così la Delegazione di Monza della Lega nazionale dilettanti ha deciso di richiamare tutti a un momento di confronto per recuperare i valori dello sport. Il rettangolo verde deve essere un luogo di confronto di abilità e non un ring dove scatenare la propria aggressività.

"A fronte di ripetuti e reiterati episodi di violenze e comportamenti anti sportivi, perpetrati nelle gare sin qui svolte delle categorie Allievi e Giovanissimi, la Delegazione ritiene opportuno ed indispensabile organizzare una serata riunione di confronto con i presidenti o i responsabili dei settori giovanili delle società".

La serata si svolgerà il 22 novembre presso la sezione Aia di Monza.

Il caso di Truccazzano

Il 4 novembre a Truccazzano la partita di ragazzi del 2008 dell'Atletico AT contro il Pessano con Bornago è stata sospesa e rinviata a data da destinarsi. Prima erano volanti calci e pugni tra i calciatori in campo (uno si è poi fatto medicare in ospedale), poi sugli spalti si era accesa una rissa tra una quindicina di genitori.

Era finita con tre espulsi e la gara sospesa. Con il paradosso che il giudice sportivo, che aveva inflitto tre giornate di squalifica ai giocatori coinvolti, ha sostenuto che il direttore di gara aveva fatto male a sospendere l'incontro. Una volta sedata la zuffa e spediti negli spogliatoi i calciatori violenti, si poteva riprendere a giocare a calcio.

I dirigenti dell'Atletico, dal canto loro, hanno poi anche presentato ricorso contro le squalifiche, sostenendo che i loro giocatori non stavano prendendo a botte gli avversari, ma solo difendendo un compagno aggredito.

Quello di Bussero

Meno di un mese fa un dirigente dell'Atletico Bussero è stato squalificato per essersi introdotto nello spogliatoio dell’arbitro e averlo minacciato.

L'uomo che contestava la conduzione della gara da parte del direttore si era  introdotto a forza nello spogliatoio riservato. Qui la discussione aveva assunto toni accesi, tra minacce e tentativi di prenderlo a botte il giudice di gara.

I suoi colpi, però, non erano andati a segno poiché intanto erano sopraggiunti anche altri dirigenti, che erano riusciti a trattenerlo mentre rivolgeva nei confronti dell’arbitro frasi gravemente offensive e minacciose.

... e a Cologno

Tali incresciosi fatti purtroppo non sono isolati. Domenica 16 ottobre 2022 si sono registrati isulti, qualche spintone e un gran parapiglia sugli spalti, mentre si giocava la partita di calcio valevole per il campionato Juniores regionale tra la Vis Nova Giussano (arrivata dalla Brianza monzese) e i padroni di casa della Fc Cologno.

Qualche parola di troppo, poi sono passati alle vie di fatto, arrivando ad azzuffarsi. I protagonisti erano però due papà giussanesi.

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