Segna sempre Casiraghi: il capocannoniere della Serie B è di Pozzo d'Adda
Daniele, classe 1993, a Bolzano sembra aver trovato la sua dimensione. La stagione è iniziata alla grande: sei gol in cinque partite di campionato
di Gianluca Pirovano
Daniele Casiraghi, re del gol in Serie B. L'attaccante del Sudtirol, originario di Pozzo d'Adda, ha segnato anche oggi, sabato, nel pareggio della sua squadra contro la Ternana. Si tratta del sesto gol in campionato, in sole cinque giornate. Numeri che lo hanno reso il capocannoniere della serie cadetta e a cui vanno aggiunti due assist e un gol segnato in Coppa Italia. Lo abbiamo intervistato per l'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola a partire da sabato 23 settembre. Intervista che riportiamo qui di seguito.
Serie B, Casiraghi da Pozzo è il capocannoniere
Meglio di così era difficile immaginarselo. L’inzio di stagione di Daniele Casiraghi con la maglia del Sudtirol è stato di altissimo livello. Ottime prestazioni, ma non solo. Anche tanti gol. Sei, per la precisione , che diventano sette se si conta anche quello segnato in Coppa Italia contro la Sampdoria e che sono conditi anche da due assist. Numeri importanti, che sono valsi al calciatore di Pozzo d’Adda la vetta solitaria della classifica capocannonieri della Serie B. Certo, siamo soltanto alla quinta giornata, ma è giusto godersi la vista dall’alto anche perché, nella scorsa stagione, in 34 presenze tra campionato e playoff, i gol furono “soltanto” tre, con sette assist. Una crescita notevole che Daniele non ha, però, intenzione di frenare. «Io sono uno che si dà sempre degli obiettivi, di volta in volta - ci racconta - Ora l'obiettivo è fare ancora punti e continuare a fare gol».
Ma ti sei dato una spiegazione per questo inizio così prolifico? Hai preso le misure con la Serie B?
Effettivamente, lo scorso anno era una prima volta per noi e ci è servito a conoscere meglio la categoria. Quest’anno, con un po’ di esperienza in più, siamo partiti bene e sono partito bene anche io. Merito di un ottimo ritiro e del lavoro che ogni giorno mettiamo sul campo.
Insomma, quando nel 2019 hai scelto il Sudtirol, hai fatto la scelta giusta per la tua carriera...
Quando cinque anni fa c’è stata la possibilità di venire a Bolzano mi ero informato e già all’epoca si parlava bene del Sudtirol. Il progetto che aveva in mente la società mi aveva subito affascinato. Avevo capito che c’era la possibilità di costruire qualcosa di importante e passo dopo passo l’abbiamo fatto. Siamo cresciuti insieme, la società e io come calciatore. Ora viene la parte più difficile, riuscire a riconfermarsi anche a questo livello.
Bolzano, dopo tutti questi anni, è diventata casa tua. L’impressione è che tu abbia trovato qui la tua dimensione. È così?
A Bolzano sto molto bene. Si vive molto bene e ho anche comprato casa qui. Ormai non sono più un cittadino della Martesana (ride, ndr).
E anche la piazza sempre ora seguirvi con più attenzione...
Sì, i tifosi sono sempre più vicini alla squadra. Il merito è soprattutto del grande lavoro della società, con lo stadio nuovo che ha avvicinato ancora più gente. Poi, come sempre succede nel calcio, i risultati aiutano molto in questo senso. Vincere aiuta a riempire lo stadio.
Ma dove può arrivare questo Sudtirol?
Come ho detto prima, ora è il momento più difficile, quello di riconfermarsi. Il nostro obiettivo deve essere in primis la salvezza. Una volta conquistata quella, potremo provare ad arrivare il più in alto possibile. Ci saranno momenti difficili, ma abbiamo iniziato molto bene.
Bolzano, il Sudtirol, la Serie B. Tu, però, resti sempre un ragazzo di Pozzo. Sono già venuti a trovarti gli amici?
In questa stagione non ancora, erano troppo impegnati con l’organizzazione del Livevil. Io comunque quando posso torno sempre e sono sicuro presto arriveranno anche loro a Bolzano per portare qui un po’ di Martesana.