A Tokyo

Alessandro Rivellini e la Nazionale Pallavolo Sordi d’argento alle Deaflympics 2025

La Nazionale italiana pallavolo sordi, con il centrale di Brembate protagonista, si arrende in finale 3-0 contro l'Ucraina ai giochi olimpici di Tokyo riservati alle persone non udenti.

Alessandro Rivellini e la Nazionale Pallavolo Sordi d’argento alle Deaflympics 2025

E’ stato un torneo (quasi) perfetto, quello giocato dalla Nazionale Italiana Pallavolo Sordi ai Deaflympics 2025, i Giochi Olimpici che sono ancora in corso a Tokyo dedicati esclusivamente ad atleti e atlete sordi. Dopo un percorso netto nel girone la Nazionale non ha risparmiato nessuno ma in finale ha dovuto cedere contro l’Ucraina. Tra i protagonisti del grande cammino italiano anche Alessandro Rivellini, centrale di Brembate in forza al Montichiari.

Il cammino della Nazionale nel girone

Il torneo, iniziato il 17 novembre, ha visto gli azzurri allenati da Francesco Cattaneo iniziare alla grande con un perentorio 3-0 rifilato ai padroni di casa del Giappone. Nella seconda partita del girone altra vittoria, stavolta per 3-1 (25-16 / 25-10 / 20-25 / 25-16) contro la Francia. Nella terza partita del girone gli Azzurri incappano nella prima sconfitta, al tie-break, contro i forti statunitensi. Ultima partita del girone contro la Bulgaria e si torna alla vittoria, nettissima, per 3-0. Con questo risultato, la Nazionale ha chiuso il percorso nel girone al secondo posto a pari punti con gli USA, seguiti da Giappone, Francia e Bulgaria.

Lo stop arriva solo in finale

Ai quarti di finale l’avversario è il Messico, regolato con un perentorio 3-0. I giochi iniziano a farsi interessanti, infatti in semifinale l’avversario è la Turchia e in caso di vittoria sarà medaglia certa. E la vittoria arriva anche contro i turchi, così l’Italia di pallavolo è in finale. Essa è andata in scena stamattina, ore 7 italiane, ma l’Italia è incappata in una brutta sconfitta 3-0 contro l’Ucraina. Poco male, questa sconfitta non intacca un bellissimo percorso dei ragazzi italiani e dello staff tecnico in terra giapponese, con tutta la squadra che tornerà in Italia con una bella medaglia d’argento intorno al collo.