Il caso

Bambini dell'infanzia al freddo. L'assessore: "Colpa delle finestre aperte"

Succede a Cassina de' Pecchi dove si registrano problemi con il riscaldamento alla materna di via Trieste.

Bambini dell'infanzia al freddo. L'assessore: "Colpa delle finestre aperte"
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Non è iniziato bene l'anno alla scuola dell'infanzia di via Trieste a Cassina de' Pecchi. Ieri, lunedì 10 gennaio 2022 infatti, i piccoli sono stati accolti da una temperatura glaciale salita nel momento di massimo "impegno" della centrale termica a 14 gradi.

Polemica dei genitori e della politica di Cassina

Il caso ha subito scatenato le polemiche. Mamme e papà hanno protestato e alcuni hanno riportato subito i bambini a casa. Altri sono andati a prenderli prima della mensa. Andrea Maggio, referente della lista di minoranza Uniti per Cassina, ha criticato l'Amministrazione:

"E' sufficiente mandare un addetto nei giorni precedenti affinché accenda la caldaia e ne verifichi il corretto funzionamento - ha sostenuto - In questo modo le famiglie potrebbero sapere subito se ci sono le condizioni o meno e comportarsi di conseguenza".

Un problema di finestre aperte

Pronta è arrivata la risposta dell'assessore alla Scuola Gianluigi De Sanctis che ha sollevato da ogni colpa la centrale termica.

"L'impianto è nuovo - ha spiegato - Il problema non è della caldaia, che ha funzionato regolarmente. Purtroppo sono state tenute le finestre aperte per i tre giorni precedenti. Capisco i protocolli da seguire per la prevenzione dei contagi, ma in questo modo si va a inficiare il lavoro di tutti. Serve maggiore collaborazione".

Tuttavia il problema si è ripresentato anche questa mattina, martedì.

"Per esperienza sappiamo che ci vuole un po' per arrivare al riscaldamento ideale degli ambienti, a causa della struttura - ha continuato De Sanctis - Al momento siamo a 18 gradi".

Lo stesso caso a Brugherio

Un caso analogo è avvenuto a Brugherio, ieri. Qui però a essere sotto accusa è proprio la centrale termica. In occasione del primo giorno di lezione nelle scuole, al rientro dalle festività natalizie, il dibattito (nazionale) è stato monopolizzato dall'emergenza Covid. E da una domanda? Dad o non Dad, a fronte del picco di contagi provocati dalla variante Omicron? I piccoli utenti dell'asilo nido comunale Munari, però, sono stati costretti a stare a casa non per colpa dell'epidemia (per fortuna), ma per un problema "classico" e che nulla ha a che fare col Covid: ossia il malfunzionamento della caldaia.

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