Sanita'

Peschiera Borromeo senza medici di base, solo soluzioni tampone

Di Marco (M5s): "Manca una visione per rilanciare la medicina territoriale"

Peschiera Borromeo senza medici di base, solo soluzioni tampone

La carenza di medici di base pesa un po’ ovunque nell’Adda Martesana e in tutto il Paese.

Anche Peschiera Borromeo senza medici di base

Nicola Di Marco (capogruppo Movimento Cinque Stelle Lombardia) si è così espresso:

Lo scorso aprile avevamo denunciato pubblicamente il rischio concreto per 3.800 cittadini delle frazioni di San Bovio e San Felice, nel Comune di Peschiera Borromeo, di rimanere senza medico di base. A distanza di mesi, l’assessore Bertolaso ha risposto all’interrogazione attraverso la quale chiedevo interventi urgenti, per garantire la continuità assistenziale ai cittadini. La risposta ricevuta elenca le soluzioni tampone adottate da Regione Lombardia fino all’arrivo dei nuovi medici di ruolo, ma purtroppo manca di una visione di medio lungo periodo attraverso la quale Regione Lombardia punti a rilanciare il servizio di medicina territoriale.

Secondo il consigliere si può fare di più:

Mentre si elencano bandi di assunzione, che vanno puntualmente deserti, e si snocciolano promesse relative alla digitalizzazione e alla telemedicina, i cittadini continuano a vivere in un perenne stato di abbandono fatto di attese infinite e disorientamento. Gli ambulatori temporanei, unica soluzione concreta fin qui introdotta, sono gestiti da personale medico a rotazione, difficile in questo modo che il paziente possa sentirsi realmente preso in carico. La carenza strutturale di medici di base è un problema noto a Regione Lombardia, come ammesso dallo stesso assessore, eppure nonostante le misure fin qui utilizzate non abbiano prodotto risultati apprezzabili, l’emergenza non è affrontata con strumenti straordinari, come potrebbero ad esempio essere incentivi per l’insediamento in aree periferiche. Purtroppo, il caso di Peschiera Borromeo non è isolato ed è sintomo di un sistema di medicina territoriale che, dopo la pandemia, avrebbe dovuto essere rilanciato ma che invece al contrario continua a versare in uno stato di abbandono, tale da far pensare che dietro ci sia una precisa strategia politica. Ovvero massacrare il servizio pubblico, per costringere il cittadino a rivolgersi al privato. Come M5s rifiutiamo totalmente questa visione e continueremo a chiedere che venga garantita sui territori la presenza dei medici di base e che la crisi venga affrontata attraverso programmi di formazione, assunzione e incentivi reali

ha concluso Di Marco.