Rottura politica

Taglio degli alberi a Peschiera: la maggioranza perde i pezzi. Il presidente del Consiglio se ne va

Isabella Rosso esce da Peschiera Riparte per entrare nel Gruppo misto.

Taglio degli alberi a Peschiera: la maggioranza perde i pezzi. Il presidente del Consiglio se ne va
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Il presidente del Consiglio se ne va dalla maggioranza anche per il disaccordo sul taglio degli alberi di via Galvani a Peschiera.

Il presidente del Consiglio esce dalla maggioranza

Peschiera Riparte perde un componente importante, il presidente del Consiglio Isabella Rosso che ha deciso di passare al Gruppo misto anche per il disaccordo sul taglio degli alberi di via Galvani. La donna si era già astenuta sulla mozione che chiedeva un tavolo tecnico per salvare le 240 piante insieme ai due consiglieri di Peschiera bene comune, mentre il suo gruppo aveva bocciato il documento.

La dichiarazione della peschierese

"Ho protocollato la mia uscita dal gruppo di maggioranza Peschiera Riparte, che sostiene Caterina Molinari, e il mio ingresso nel Gruppo misto. Per chi mi conosce solo come consigliere di Peschiera Riparte e come presidente del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo voglio raccontare chi sono, perché questo aiuterà a capire la mia scelta che è personale e anche politica. Dalla mia ho una lunga esperienza aziendale in posizioni di rilievo manageriale dove ho imparato a gestire persone e gruppi, ad affrontare problemi, ad ascoltare gli altri soprattutto se non erano d’accordo con me, a cercare di mettere insieme competenze e opinioni differenti, insomma a lavorare in squadra per affrontare al meglio qualsiasi sfida con le competenze e le risorse giuste. Pensavo che lo stesso si potesse e si dovesse fare anche nella gestione di una città. E lo penso tuttora. Credo nella buona politica che è trasparente, competente, partecipativa. Invece come appartenente alla lista di Peschiera Riparte ho capito che la quasi totalità delle decisioni veniva presa con delibere di giunta senza alcun coinvolgimento reale del Consiglio comunale; come Consigliere ho subito un metodo di lavoro che si è progressivamente allontanato dal dialogo con i cittadini; come presidente del Consiglio mi sono resa conto che il confronto costruttivo con la minoranza non interessava a chi governa questa città, e spesso le discussioni su delibere e mozioni erano ridotte a sterili battibecchi, mentre il mio ruolo non veniva inteso come figura istituzionale di garanzia per trovare risposte ai bisogni dei cittadini, così che finivo piuttosto come un arbitro, insultata spesso da entrambe le squadre prima, dopo e durante la partita. Peccato! Credo che questa Amministrazione avesse una grande occasione: quella di dare con concretezza e senza steccati ideologici risposte alle richieste dei cittadini.
Ho fatto il possibile per prestare fede a questo impegno, ma in questa maggioranza ritengo non sia più possibile farlo. Comincio con il dire che questo mio disagio è maturato piano piano, ad essere più precisi a partire dalla mia iscrizione ad Italia in Comune, che pur essendo stata debitamente condivisa con la lista Peschiera Riparte in una riunione di un anno e mezzo fa, ha portato da subito ad un ostracismo silenzioso. Dal mio punto di vista essere iscritti ad una lista civica è bello, per me determinante quando ho deciso di candidarmi come consigliere alle amministrative del 2016, ma è anche vero che ha i suoi limiti. Primo fra tutti non poterti facilmente confrontare al di fuori del tuo comune, sia in senso trasversale (parlo di comuni che hanno i tuoi stessi problemi) che verticalmente verso realtà più ampie (parlo di Città metropolitana, Regione….). Diciamo che questa mia iscrizione non è stata molto apprezzata, anche se avevo spiegato bene le mie motivazioni come un'opportunità di arricchimento del lavoro civico che stavamo portando avanti insieme. Una possibilità di confronto sulle buone pratiche con amministratori di tutta Italia. Il modello di Pizzarotti come prospettiva che mette al centro cultura, sostenibilità e innovazione. Sono sempre stata un po’ critica verso alcune modalità di gestione di questa amministrazione, e non l’ho mai nascosto a chi mi voleva ascoltare, ma ho pensato che fosse importante la stabilità, e ho cercato di impegnarmi al meglio concentrandomi soprattutto sul mio ruolo di presidente del Consiglio. Le ultime vicende mi hanno dato la spinta decisiva. Prima per l’incapacità del sindaco e della Giunta di prendere in considerazione ipotesi alternative all’abbattimento di 240 pioppi, nonostante le richieste di tantissimi cittadini e voci esperte in contraddizione con le scelte fatte; poi per la lettera di Caterina Molinari, con cui comunica che non si ricandiderà alla fine del mandato, scelta condivisa con la giunta, poi pubblicata sulle chat delle liste e sulla sua pagina Facebook senza preavvisare i consiglieri e le liste. Non ci siamo meritati nemmeno una comunicazione in presenza. Io continuerò il mio lavoro per la città dal Gruppo misto, cercando di dare un contributo costruttivo all’insegna del confronto aperto e civico".

Le manifestazioni di protesta in difesa degli alberi proseguono

Ieri mattina, sabato 12 settembre 2020, un centinaio di persone hanno manifestato insieme al Comitato nato per contrastare l'abbattimento dei 240 pioppi.

 

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