Non poteva candidarsi a Cassina de' Pecchi: era già consigliera a Pioltello
Minoranze scatenate per il caso della consigliera Maria Rita Versace
A Cassina de' Pecchi scoppia il caso di una eletta, ma che non avrebbe potuto candidarsi. Le tre liste di minoranza La Svolta, Si Può e Cammino Comune hanno stigmatizzato il caso chiamando direttamente in causa la sindaca Elisa Balconi.
Non poteva candidarsi
La persona in questione è Maria Rita Versace, che si sarebbe meritata il posto in Consiglio con ben 96 preferenze. Ma, c'è un ma. E' già consigliera comunale a Pioltello. Carica da cui si è dimessa il 9 giugno. Ma non basta, perché il Testo unico degli enti locali parla chiaro in merito:
I consiglieri provinciali, comunali o di circoscrizione in carica non possono candidarsi, rispettivamente, alla medesima carica in altro Consiglio provinciale, comunale o circoscrizionale (articolo 56)
Minoranze sul piede di guerra
Le tre liste di minoranza Cammino Comune, Si Può e La Svolta sono così partite all'attacco e hanno pubblicato un comunicato congiunto.
I gruppi di minoranza Cammino Comune, Si Puo' e La Svolta congiuntamente con questo comunicato intendono portare all'attenzione della cittadinanza alcune osservazioni in merito all'ordine del giorno del primo Consiglio Comunale del 28 giugno.
Secondo l'articolo 41 del D. Lgs n. 267 del 2000 la prima seduta del Consiglio Comunale è quella deputata al vaglio da parte dei Consiglieri del rispetto dei criteri di eleggibilità, incompatibilità o incandidabilità.
Apprendiamo, però, che una consigliera neoeletta tra le fila della maggioranza abbia il 18 giugno scorso depositato presso gli uffici comunali la propria rinuncia a ricoprire la carica, nonostante le 96 preferenze ottenute.
Come mai? Cosa può essere accaduto?
E' successo che al momento della presentazione della candidatura, la stessa era consigliere in carica presso il Comune di Pioltello e ha rassegnato le dimissioni a Cassina solo ad elezioni terminate, dopo essere stata eletta tra le file della lista Balconi.
"La sindaca è responsabile"
Le liste di opposizione non chiamano in causa solamente la diretta interessata, ma anche tutta la maggioranza e la sindaca Elisa Balconi:
Non era e non è, pertanto, nella posizione di soddisfare il criterio di candidabilità di cui all’art. 56 comma 1 del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000) che, al secondo comma, così dispone: “I consiglieri provinciali, comunali o di circoscrizione in carica non possono candidarsi, rispettivamente, alla medesima carica in altro consiglio provinciale, comunale o circoscrizionale”.
La sua rinuncia risulta, quindi, essere un atto eticamente doveroso, ma ha l’effetto di nascondere le questioni politiche e giuridiche, che a nostro giudizio permangono.
Tutti i candidati alle elezioni amministrative hanno peraltro dovuto sottoscrivere, in sede di presentazione delle candidature, un’autocertificazione in cui si dichiarava, tra l’altro, di non essere consiglieri in carica in altro Comune; non sappiamo cos’abbia dichiarato in tale sede l'interessata e crediamo che, per trasparenza sia verso il Consiglio comunale che verso i cittadini, sarebbe opportuno conoscerlo.
Permane, in ogni caso, la responsabilità, quantomeno politica, della lista vincente e soprattutto dell’allora candidata e ora eletta sindaco, che non si è a tempo debito accertata dei requisiti dei componenti della propria squadra o che ha comunque dato una lettura sommaria ed erronea alle norme vigenti.
Rimane fermo che, in entrambi i casi, tale vicenda non possa certo considerarsi un buon avvio per l’Amministrazione neoeletta.
Il nostro lavoro quali opposizioni consiliari sarà orientato alla massima collaborazione con la maggioranza e con la Giunta, ma non potremo mai esimerci dal rendere evidenti le problematiche giuridiche e politiche emergenti, col precipuo fine di garantire la trasparenza dell'operato del Consiglio comunale tutto.
"Errore in buona fede"
Versace ha fatto avere la sua versione della vicenda:
Mi preme evidenziare e sottolineare il mio comportamento improntato all’assoluta trasparenza e buona fede, anche in relazione alla vicenda in esame.
Ribadisco di non aver mai nascosto alcunché, tantomeno l’intenzione, così come è stato, di rassegnare le dimissioni alla carica di consigliere del Comune di Pioltello per spostare si dall’inizio il progetto politico della riconferma della sindaca Balconi, che non credo possa essere messo in dubbio da chicchessia.
Di tale mia intenzione, peraltro, ho reso partecipi sin dall’inizio i miei elettori pioltellesi.
Le mie dimissioni sono state rassegnate e ratificate prima dell’inizio della prima seduta comunale. Se un errore temporale c’è stato, è stato solo formale e , come detto, in totale buona fede.
A mio avviso questa manfrina nasconde solamente l’attacco a una grande sindaca ed è un attacco che rimane tale. I gruppi di minoranza dovrebbero analizzare e soffermarsi sulla loro sonora sconfitta, sì sonora perché la riconferma della sindaca Balconi è stata a furor di popolo, con uno scarto di votitale che qualsiasi pettegolezzo non riuscirà minimamente a scalfire il trionfo di Elisa Balconi e della sua valida Amministrazione.
Questo subdolo attacco dei gruppi di minoranza non fa altro che confermare quanto accaduto durante la campagna elettorale, e cioè tentare di sottovalutare l’intelligenza dell’elettorato attivo di Cassina.
Il Comune non è un condominio, né tantomeno le voci del bilancio pubblico sono epistolari. I cittadini con il voto espresso hanno scelto di essere ri-amministrati da persone competenti e anche “moralmente” candidabili. Le sconfitte bisogna saperle accettare.
Chiedo, pertanto ai gruppi di minoranza di dedicare il proprio tempo e le proprie risorse ad una collaborazione proficua con l’Amministrazione Balconi bis, (ben cinque anni di lavoro), e non perdere tempo persistendo nelle faziose congetture sull’operato della sindaca, iniziate ancor prima della campagna elettorale.
Riguardo la mia candidatura, a prescindere date e dimissioni, i cittadini di Cassina hanno votato le mie competenze, la mia determinazione, la mia onestà e la mia umanità.
Sì la mia umanità, hanno avuto la conferma che sono una persona umana. Si umana perché “errare humanum est, peseverare autem diabolicum”.
Le conseguenze
Al posto di Versace, afferente a Forza Italia, subentrerà il primo dei non eletti, Alice Arienti, che invece è in orbita Fratelli d’Italia.
La consultazione elettorale rimane comunque valida. Se la diretta interessata dovesse essere chiamata a rispondere dell'errore lo farebbe meramente a titolo personale.
Il candidato infatti, all'atto della presentazione della propria candidatura, deve presentare una Dichiarazione di accettazione di candidatura alla carica di consigliere comunale, che recita:
A norma dell’art. 12, comma 1, del D.Lgs. 31 dicembre 2012, n. 235, e per gli effetti previsti dall’art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, e s.m., il sottoscritto, consapevole delle sanzioni penali nelle quali può incorrere in caso di dichiarazioni non veritiere e di formazione o uso di atti falsi, dichiara di non trovarsi in alcuna delle situazioni di incandidabilità stabilite dall’art. 10, comma 1, dello stesso D.Lgs. n. 235 nonché dal Titolo III, Capo II del D.lgs.267/2000.
Il sottoscritto dichiara, inoltre, sia di non aver accettato la candidatura a Consigliere per altre liste per l’elezione del medesimo Consiglio comunale, di non essersi presentato candidato in altri Comuni oltre che in quello di ………………... e di non essere consigliere in carica in altro Comune.