I sindaci chiedono tutele e compensazioni per la vasca di laminazione a Bussero
Sulla questione si è espresso il consigliere di Fratelli d'Italia: "Daremo ascolto ai sindaci, valuteremo proposte per ridurre impatto e aumentare compensazioni"

Si è svolta in Commissione V del Consiglio Regionale della Lombardia, presieduta dal Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi, un’audizione dedicata al progetto della vasca di laminazione del torrente Molgora, un’infrastruttura strategica per la prevenzione del rischio idraulico nella zona della Martesana. L’opera prevede la realizzazione di un grande bacino di contenimento delle piene, esteso su 45 ettari, a cavallo dei territori comunali di Bussero, Pessano con Bornago e Gorgonzola. Il materiale di scavo verrebbe depositato in loco, formando una collinetta artificiale alta fino a 25 metri.
Incontro in Regione sulla vasca di laminazione
L’intervento, finanziato con 36,5 milioni di euro nell’ambito del piano regionale contro il dissesto idrogeologico, punta a ridurre il rischio di esondazioni nei comuni più a sud del corso del Molgora. I sindaci dei tre Comuni interessati hanno chiesto di limitare al minimo possibile l’impatto dell’opera e prevedere adeguate compensazioni territoriali.
In primo luogo, si è chiesto di non lasciare le terre scavate sulle aree agricole del territorio di Bussero (in altre parole, non realizzare la collinetta di 25 metri), ma di convogliarle sui Comuni limitrofi che già hanno individuato spazi e necessità. Altra questione fondamentale è la definizione di chi dovrà occuparsi delle opere di manutenzione della vasca: i Comuni non possono e non intendono accollarsi costi aggiuntivi che avrebbero una ricaduta importante sui bilanci comunali. Un aspetto importante è, altresì, la questione delle opere di compensazione ambientale ed economica: un ristoro morale alle nostre comunità che, sacrificando territorio, garantiscono la realizzazione di un’opera che servirà a tanti altri Comuni.
Perché i Comuni possano essere parte attiva in questo percorso di progettazione e realizzazione della vasca, abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico/politico di confronto continuo. Abbiamo trovato apertura e disponibilità da parte di Regione Lombardia nonché sostegno nelle nostre richieste da parte dei consiglieri regionali sia di opposizione che di maggioranza. Come sindaci siamo uniti: il nostro compito è quello di seguire ogni passo verso la realizzazione della vasca portando la voce delle nostre comunità che verranno aggiornate su tutti gli sviluppi.
hanno dichiarato in un comunicato congiunto i sindaci Massimo Vadori (Bussero), Ilaria Scaccabarozzi (Gorgonzola) e Alberto Villa (Pessano con Bornago).
Gli interventi dal Consiglio regionale
Sul tema, è intervenuto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e membro della Commissione V, Marco Bestetti, che ha sottolineato il valore del confronto istituzionale:
In un’opera di queste dimensioni, Regione Lombardia ha dimostrato non solo la sua capacità progettuale, ma anche quella di ascolto. Regione Lombardia si rivolge a circa 10 milioni di cittadini ma, nonostante questi numeri, si impegna costantemente per tutelare ognuno di loro, non lasciando indietro nessuno, nemmeno i territori più piccoli. L’assessore Comazzi ha chiarito che il progetto non uscirà senza il consenso del territorio e che la sicurezza idraulica non può prescindere dal coinvolgimento delle comunità locali. È un approccio che condividiamo e che sosterremo con convinzione.
Bestetti ha quindi affrontato il tema delle ricadute locali e delle possibili misure di riequilibrio
Sosterremo le valutazioni dell’assessorato anche sul piano delle compensazioni: valuteremo attentamente margini e contenuti delle misure, affinché siano realmente significative per i territori interessati.
Infine, ha aperto alla possibilità di una revisione tecnica per ridurre l’impatto paesaggistico della collinetta di deposito:
Esistono margini per ridurre i volumi di terra movimentata, ad esempio riducendo il franco di sicurezza della vasca da 1,5 metri a 1 metro, che sarebbe possibile con una lieve deroga motivata. Questo intervento potrebbe abbassare sensibilmente l’altezza della collinetta e offrire una soluzione più sostenibile, oltre a ridurre i costi dell’opera, liberando risorse da destinare alle opere compensative richieste dai Comuni. Valuteremo ogni proposta utile in questa direzione.
Anche il consigliere del Pd Simone Negri ha chiesto rassicurazioni a fronte delle richieste degli amministratori locali, richiedendo la Commissione in accordo con la collega di Patto Civico Michela Palestra
Stiamo seguendo da vicino la questione della vasca perché è un’opera impattante sul territorio, in particolare su quello di Bussero: l’intervento serve, ma 37 ettari sono davvero tanti. Mi ha rasserenato il fatto che i Comuni ritengano che l’iter proceda bene, perché è stato correttamente aperto il tavolo con gli uffici regionali. La mia audizione intendeva capire anche come procedono i lavori in questo senso e assicurare a tutti tre aspetti: il ruolo dei comuni stessi, che possano esprimere le proprie opinioni ed essere ascoltati; la rimozione del tema della collinetta; le garanzie sulle compensazioni
per poi aggiungere
Vorremmo vedere un’operazione fatta con tutti i crismi, una rinaturalizzazione gradevole, dove le comunità possano usufruire degli spazi, un riconoscimento in termini ambientali per tutti i comuni, considerando che il sacrificio più importante lo sta facendo Bussero. Il quale vive un vero e proprio paradosso perché sul suo territorio, dove ha fatto della tutela del suolo uno dei principi qualificanti, vede realizzare una delle vasche più grandi in costruzione in Lombardia, ma non ne trarrà vantaggio, in quanto risolve un problema ad altri comuni. Quindi, serve una compensazione anche morale a questa comunità e a queste amministrazioni che dimostrano attenzione e grande senso di responsabilità. Il sindaco di Pessano ha chiesto almeno 5 milioni di euro di opere e, ovviamente, saranno le amministrazioni locali a decidere cosa fare. Ma Regione ci metta i soldi.
ma quale è il problema di una collinetta che tempo due anni sarebbe verde e in piena campagna? preferiamo che si allaghi gessate? facile parlare quando l'acqua non ti arriva in casa...la collinetta sarebbe in mezzo ai campi, a chi da fastidio?
Mettere in cantiere un'opera di questo livello finalizzato alla sicurezza idraulica di tutta la zona, per poi negoziare un mezzo metro di franco idraulico, rischiando che un domani, con eventi eccezionali, ci si trovi con un'opera costata denari e sacrifici ai comuni ma inadeguata, direi che non sia un'opzione da prendere in considerazione.