IL FUTURO DELLA MARTESANA

Vasca di laminazione a Bussero, il tavolo di confronto con gli amministratori

Si discute anche della "collinetta" di terra alta 25 metri: "Un solo Comune non può portarne il peso"

Vasca di laminazione a Bussero, il tavolo di confronto con gli amministratori
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Un tavolo di confronto e di dialogo con la cittadinanza per il futuro della Martesana. Al centro dell’incontro di giovedì sera, 23 gennaio 2025, nella sala teatro dell’auditorium di via Carabinieri Caduti a Bussero la vasca di laminazione per il contenimento delle esondazioni del torrente Molgora.

Tre Comuni a confronto

Un tema che, senza particolari sorprese, ha acceso gli animi dei cittadini. D’altronde, a sollevare forte preoccupazione sono soprattutto gli effetti collaterali dell’opera. Uno in particolare: la collinetta di altezza pari a 25 metri, l’equivalente di circa 7 piani di un palazzo (ma fatto di terra). Un finanziamento imponente, da 36,5 milioni di euro, per realizzare uno scavo che interesserà una superficie di 45 ettari tra Bussero, Pessano e Gorgonzola. E sono stati i primi cittadini dei tre Comuni interessati in prima persona a dialogare al tavolo.

Rappresento una comunità che in questi anni ha affrontato il tema non in maniera ideologica, nessun partito si è schierato. Sin dagli inizi, la posizione degli amministratori è stata quella di guardare all’opera come di bacino, che fa l’interesse di tanti. Bussero ha una forte vocazione ad attività agricole, la loro salvaguardia è per noi caratterizzante. E’ certo che non ci può stare una collinetta di 7 piani, dobbiamo trovare insieme dei punti di equilibrio. Lo spirito è quello di condivisione anche con altri Comuni.

ha detto il sindaco di Bussero Massimo Vadori.

Una condivisione che sembra essere terreno comune anche per Gorgonzola e Pessano.

Non siamo contrari all’opera in sé. Però cerchiamo soluzioni che non siano ulteriormente impattanti. Il 50% insiste sul nostro territorio. Ci aspettiamo però che tutti mettano la propria parte. Non possiamo limitare l’impatto ai soli nostri tre comuni. Gorgonzola c’è, ma ciascuno deve fare il suo.

ha detto la prima cittadina Ilaria Scaccabarozzi.

E il sindaco di Pessano Alberto Villa ha fatto eco.

E’ una tematica molto sensibile. Abbiamo sempre approcciato l’opera con favore. Pessano è il Comune meno impattato dei tre, a nord della vasca. Diciamo di sì a prendere una parte della collinetta, siamo disposti ad avere un effetto collaterale rispetto a un bene più grande: la mitigazione degli eventi esondativi in Martesana.

ha detto Villa.

Al tavolo anche Regione Lombardia

Dal punto di vista dell’iter, c’è soddisfazione per quanto riguarda la questione finanziamenti.

Il sindaco Vadori ha chiesto fin da subito un percorso di trasparenza. La prima questione su cui lavorare è evitare che questo intervento si dilati nel tempo con conseguente disagio per i cittadini. Un altro aspetto importante è che si tratta di un finanziamento integrale, molto spesso invece c’è una divisione in lotti. Decisivo sarà cercare un tavolo aperto continuativo e costante con gli amministratori locali e con il territorio. Non eravamo obbligati a sottoporci come Regione Lombardia alla valutazione di impatto ambientale, invece l’abbiamo richiesta. Deve essere chiaro che nessuno vuole imporre nulla. Nell’ultimo confronto con il sindaco abbiamo aperto la possibilità di avere un comitato o figura terza che sia a garanzia ulteriore di controllo e verifica rispetto alla procedura. Lo sappiamo che l’elemento di dibattito è che tutto ciò che andiamo a scavare potrà essere depositato intorno alla vasca. Una mossa di risparmio ambientale, di inquinamento ed economico. Spostando la terra arriveremmo invece a 80 milioni di euro, quindi un intervento che non sarebbe possibile. Teniamo però in considerazione qualsiasi alternativa.

ha detto l’assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi.

Al tavolo dei relatori presenti anche i consiglieri regionali Simone Negri (Pd), Riccardo Pase (Lega), Christian Garavaglia (FdI) e Michela Palestra (Patto civico).

Abbiamo fatto richiesta di un’audizione perché anche a livello di Consiglio regionale si possano guardare le carte ed esprimersi sul tema. Due elementi sono nodali: la mitigazione dell’impatto dell’opera sul territorio e il fatto che bisogna compensare Bussero. Il suo sacrificio, da solo, è rilevante. Il Comune che ha costruito meno si trova a patire gli effetti principali, a maggior ragione deve avere aiutato anche dalla Regione.

ha spiegato il consigliere Negri.

In auditorium presenti numerosi sindaci e assessori del territorio, oltre alla cittadinanza che, in parte, continua a farsi sentire dimostrando la propria posizione contraria alle ripercussioni sul suolo comune.

Gli scatti della serata

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