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Sindacalista licenziato perché abbassa la mascherina, la protesta davanti alla Star

Una cinquantina di lavoratori, oltre ai sindacati, al fianco di Fabrizio Ferrari, 51 anni, di Gorgonzola, licenziato dalla ditta di Agrate Brianza.

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Dipendente Star licenziato, presidio davanti all’azienda di Agrate. Una cinquantina di lavoratori, la rappresentanza provinciale  e regionale di Flai Cgil e di altre sigle Cgil hanno protestato contro il licenziamento di Fabrizio Ferrari.

Dipendente Star licenziato, presidio davanti all’azienda di Agrate

Come annunciato si è svolto questa mattina, mercoledì 10 febbraio, davanti ai cancelli della Star di Agrate un presidio, con sciopero di tre ore, da parte di lavoratori e delegazioni sindacali contro il licenziamento di un dipendente dell’azienda oltre che rappresentante della Rsu interna.

Fabrizio Ferrari, 51 anni, di Gorgonzola, iscritto da oltre 20 anni al sindacato e da 25 dipendente della Star, è stato licenziato il 3 febbraio scorso.

A ricostruire quanto accaduto, nei giorni scorsi, era stata Federica Cattaneo, segretaria generale della Flai Cgil brianzola: Fabrizio “a inizio gennaio ha ricevuto una lettera dove gli si contestava l’uso non corretto della mascherina, perché abbassata. Ed è stato contestualmente sospeso. Il 3 febbraio – specificava la nota del sindacato – l’azienda ha inviato al dipendente la lettera di licenziamento non ritenendo valide le giustificazioni del 21 gennaio”.

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Fabrizio Ferrari, il dipendente licenziato

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Cosa è successo da novembre a oggi

Fabrizio Ferrari, di Gorgonzola, era un addetto alla preparazione delle materie prime. E’ lui stesso a ripercorrere quanto accaduto negli ultimi tre mesi.

“L’episodio della mascherina risale al novembre scorso – ha spiegato il 51enne – Non è umanamente possibile lavorare per otto ore di fila con la mascherina. Mi è capitato quindi di abbassarla per qualche istante per prendere fiato stando ben attento a stare a distanza di sicurezza dai miei colleghi. In un primo momento mi è stato fatto un richiamo verbale. Poi la contestazione è stata formalizzata”.
E’ quindi arrivata una lettera e una successiva sospensione in attesa che il lavoratore fornisse le relative giustificazioni che l’azienda non ha ritenuto soddisfacenti. Da ciò il licenziamento.
“Giustificazione che non sono state accolte – ha spiegato – A gennaio sono stato convocato per un colloquio che doveva essere conoscitivo con l’azienda e invece sostanzialmente mi è stata proposta una buona uscita per lasciare il lavoro, che non ho accettato”. Ed è quindi scattato il licenziamento. Il lavoratore ha già fatto sapere che impugnerà il provvedimento con l’appoggio della Flai Cgil.

Per il sindacato una contestazione pretestuosa

Una contestazione pretestuosa secondo il sindacato come ribadito questa mattina dalla segretaria Federica Cattaneo:

Al presidio odierno e allo sciopero di tre ore indetto dalla Cgil, hanno preso parte una cinquantina di lavoratori, oltre al dipendente licenziato, alla segretaria Federica Cattaneo e ad alcune delegazioni regionali Flai e sigle sindacali della Cgil.

I lavoratori al fianco del dipendente licenziato

Qui la testimonianza di un altro lavoratore, delegato sindacale, preoccupato per il clima “di paura” e per il futuro dei dipendenti

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