Treno Frecciarossa deragliato: si fa strada l'ipotesi dell'errore umano
Molte ipotesi al vaglio. Già esclusa la possibilità che si tratti di un attentato.
Si fa strada l'ipotesi dell'errore umano sul Treno Frecciarossa deragliato ieri mattina, giovedì 6 febbraio 2020, nel Lodigiano.
Treno Frecciarossa deragliato: errore umano?
Sin dal primo momento si è fatta strada l'ipotesi di un errore umano. La sera precedente su quel tratto della linea erano stati eseguiti alcuni lavori di manutenzione. Il pubblico ministero Domenico Chiaro ha già individuato in un "deviatoio" (un pezzo dello scambio) orientato a sinistra anziché a destra la possibile causa del disastro in cui hanno perso la vita il pioltellese Mario Di Cuonzo e il colognese Giuseppe Cicciù. Ovviamente gli investigatori vagliano anche tutte le altre possibilità e seguirà una lunga serie di perizie per stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto. Esclusa sin dal primo momento la possibilità dell'attentato volontario.
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l commento del presidente dell’ONLIT
Dario Balotta, presidente dell’ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti), ha individuato nella manutenzione dei sistemi di sicurezza la causa.
“Il grave incidente sulla Milano Bologna ripropone con estrema gravità il tema della sicurezza ferroviaria. L’episodio ci avverte che gli incidenti non avvengono solo sulla rete tradizionale, ma anche sulle linee ad alta velocità. L’incidente, avvenuto all’altezza di uno dei posti di manutenzione della linea, fa supporre che la causa del deragliamento sia l’errata posizione dello scambio di ingresso e uscita del posto di manutenzione. In questo tragico evento sono coinvolti la linea e il treno tecnologicamente più avanzati nel mondo: dato l’enorme volume di traffico su questa direttrice, anche gli interventi manutentivi e i relativi sistemi di controllo devono aumentare. C’è poi da chiedersi perché il sistema di controllo della circolazione non abbia letto o il guasto o l’eventuale errata chiusura (“morsettamento”) dello scambio che doveva dare il corretto tracciato e che invece avrebbe causato il deragliamento. Resta il fatto che di nuovo si pone il problema della sicurezza nella gestione della manutenzione della rete sia tradizionale che ad alta velocità. Un ripensamento della organizzazione della manutenzione, dei tempi (sempre stretti) ad essa dedicata deve diventare l”opera” necessaria per una sempre meno rinviabile riorganizzazione di RFI.”