Si apre martedì il processo per l'omicidio di Sharon Verzeni
Moussa Sangare è accusato di omicidio pluriaggravato dai futili motivi, la premeditazione e la minorata difesa
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Parte il conto alla rovescia verso l'inizio del processo a carico di Moussa Sangare, accusato dell'omicidio di Sharon Verzeni, la giovane barista in un locale di Brembate uccisa a coltellate a Terno d'Isola lo scorso luglio.
Martedì via al processo per l'Omicidio di Sharon
Il processo inizierà ufficialmente martedì 25 febbraio 2025. Il 31enne di Suisio dovrà rispondere di omicidio pluriaggravato dai futili motivi, la premeditazione e la minorata difesa. Intanto attraverso una nota diffusa nelle scorse ore il Comune di Terno d'Isola ha fatto sapere che non si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di Sangare.
Sangare è accusato di omicidio pluriaggravato. Oltre che i futili motivi e la premeditazione, il pm Emanuele Marchisio gli contesta l'aggravante della minorata difesa per l'orario notturno, il luogo che era deserto e le condizioni della vittima che stava ascoltando musica con le cuffiette, risultando quindi più vulnerabile a un'aggressione a sorpresa alle spalle come quella che ha subito.
Sharon fu uccisa con cinque coltellate al corpo la notte del 30 luglio del 2024 e Sangare fu catturato dopo un mese di indagini e confessò il delitto. La Procura di Bergamo aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, senza passare quindi dall'udienza preliminare. Questo è stato possibile per due motivi: da un lato la presenza di prove inconfutabili contro l'indagato, dall'altro l'avvenuto interrogatorio.
In poche parole, sulla base di quanto già acquisito (oltre ai video delle telecamere, più recentemente anche il dna della vittima sulla bici dell'imputato) e dell'interrogatorio, l'udienza preliminare risulterebbe superflua.
Il giudizio immediato
La richiesta del giudizio immediato era stata avanzata dal pm della Procura di Bergamo, Emanuele Marchisio. Il giudizio immediato è un procedimento speciale che consente di "saltare" l'udienza preliminare e porta ad anticipare il dibattimento, senza finalità premiali per l'imputato. Una strada che si è rivelata percorribile, nel caso di specie, per due motivi: la presenza di prove inconfutabili contro l'indagato e l'avvenuto interrogatorio.
L'accusa e le aggravanti
Sangare è accusato di omicidio pluriaggravato e il pm Marchisio gli contesta anche i futili motivi, la premeditazione e la minorata difesa, legata al fatto che l'omicidio è avvenuto in orario notturno, in un luogo deserto e con la vittima che stava ascoltando musica con le cuffiette, risultando quindi più vulnerabile a un'aggressione a sorpresa alle spalle come quella che ha subito.
Intanto, da diversi mesi Sangare non è più incarcerato in via Gleno a Bergamo, dove era stato portato subito dopo l'arresto.
A settembre, infatti, il giudice di sorveglianza aveva chiesto il suo trasferimento in un'altra struttura dopo che altri detenuti avevano lanciato contro il trentenne delle bombolette incendiarie. La gip aveva accolto la richiesta.