Dopo aver perso la presa era precipitato al suolo da circa cinque metri d’altezza, riportando lesioni gravissime. Per l’incidente che ha visto vittima un 28enne brugherese, rimasto paralizzato e invalido al 96%, verificatosi il 6 luglio del 2022 all’interno della Big Walls di viale Lombardia, a Brugherio, finirà a processo Gian Battista Bissi, 69 anni, residente a Cernusco sul Naviglio, titolare e gestore della palestra che è un punto di riferimento per l’arrampicata sportiva indoor. A frequentarla, giusto per fare un esempio, è stato anche il campione di Cassano d’Adda Matteo Zurloni.
Paralizzato dopo la caduta, a processo il titolare della palestra
Il dibattimento è stato rinviato a gennaio 2026 per le trattative sul risarcimento danni da riconoscere alla vittima, che si è costituita parte civile. Per il pm titolare del fascicolo, in base all’avviso di conclusione delle indagini che era stato notificato al 69enne, quanto accaduto sarebbe stato il frutto di “imprudenza, negligenza, imperizia e inosservanza di leggi e regolamenti”.
Al momento dell’infortunio, l’allora 26enne (che ha riportato delicate lesioni al cervello e ai polmoni) era impegnato su una parete di livello 6A, abbastanza difficile, nonostante non avesse un’adeguata preparazione e formazione. Si era agganciato al primo moschettone posto a due metri di altezza, salvo poi proseguire l’ascesa fino ai cinque senza assicurarsi ad altri agganci.
A quel punto, andato in difficoltà, per scendere chiese aiuto a un’amica che era con lui, anche lei “priva di competenza e formazione”. Poi la caduta, brusca e violenta. Il giovane era stato trasportato in codice rosso al San Gerardo di Monza, ed era stato ricoverato in Neurorianimazione. A svolgere le indagini erano stati gli agenti della Polizia Locale, intervenuti assieme al 118.
Le carenze in fatto di sicurezza elencate dal pm
Il pm ha elencato una serie di ipotizzate carenze e mancanze: non sarebbe stata redatta una valutazione dei rischi per lo svolgimento dell’attività sportiva pericolosa, omettendo di fornire ai clienti (e anche al 26enne) “informazioni in merito alle modalità di accesso e di uso in sicurezza degli strumenti e delle pareti di arrampicata”, chiedendo loro di dichiarare per iscritto il grado di preparazione e di esperienza. A ciò si aggiungono l’assenza di “personale adeguatamente formato nella sala di arrampicata” dove si era verificata la caduta e la mancata predisposizione di “adeguati strumenti idonei a ridurre i danni alla persona nell’ipotesi di cadute dall’alto”.
Il curriculum del fondatore di “Big Walls”
Bissi verrà processato con rito ordinario, che prevede il dibattimento. Il 69enne è un esperto esploratore, alpinista e arrampicatore. È sua, infatti, la prima ripetizione della via dei Ragni di Lecco sull’Alpamajo, montagna di 5.947 metri, in Perù, avvenuta nel 1985. Una passione culminata nel 2023 con la spedizione al campo base dell’Everest. Un anno fa il Coni aveva premiato il cernuschese come eccellenza sportiva, anche nelle vesti di fondatore della palestra di viale Lombardia selezionata come centro di preparazione olimpica della squadra nazionale per Parigi 2024.