calcio giovanile

Pugni in faccia all'avversario, calciatore Under 19 squalificato per 4 mesi e mezzo

Protagonista un atleta della Real Milano, squadra di Vimodrone, nel match disputato contro il Biassono

Pugni in faccia all'avversario, calciatore Under 19 squalificato per 4 mesi e mezzo
Pubblicato:

Un gesto senza giustificazioni e, come risultato, una squalifica da record. A farne le spese un calciatore del Real Milano, la squadra di Vimodrone, che milita nel campionato Under 19.

Violenza in campo

La sfida del campionato Juniores Under 19 Regionale tra Real Milano  e Biassono è stata teatro dell’ennesimo episodio di violenza nel calcio dilettantistico. Protagonista  un  calciatore vimodronese. La dinamica dell’episodio, almeno nella sua origine, non è chiara. Di certo, tutto è avvenuto nei minuti finali dell’incontro, conclusosi poi 2-2.

Un giocatore del Biassono disturba il portiere del Real Milano intento a rinviare. Ne scaturisce un parapiglia con il compagno vimodronese che interviene, spingendo a terra l’avversario per poi aggredirlo. Non si conoscono  i motivi della violenza, ma il comunicato ufficiale traccia in maniera evidente l’accaduto.

Il comunicato del giudice sportivo

Lo fa cadere e successivamente lo colpisce con pugni di cui 2 volte al volto causandogli lividi in un occhio gonfio.

Si legge sul  referto. Le conseguenze? Molto dure. Il giovane calciatore è stato, infatti, squalificato fino all’1 marzo 2024.

Una squalifica esemplare

La conferma, di certo, della mano pesante annunciata da presidente del Crl Pedrazzini al termine della scorsa stagione, caratterizzata da numerose violenze dentro e fuori dal terreno di gioco. Solo la scorsa settimana un calciatore di Carugate, invece, aveva subito una squalifica di due anni per aver aggredito l'arbitro. 

La gara tra Real Milano e Biassono, peraltro, non ha fatto parlare di sé soltanto per l’aggressione, ma anche per un altro episodio. Il Real Milano, infatti, è stato multato per 100 euro. Il motivo?

Durante la gara un sostenitore posizionato fuori dalla recinzione e presso la panchina in zona non destinata al pubblico, oltre a dare indicazioni al tecnico, offendeva e insolentiva l’arbitro.

 

Seguici sui nostri canali