Presunti terroristi islamici restano in carcere, uno degli arrestati in lacrime: "Sparare? Parlavo dei fuochi d'artificio"
Niente domiciliari per Nosair Gharib Hassan Nosair Mohamed, 49 anni, addetto alle pulizie a Cologno Monzese, e per il 44enne (italiano di origini egiziane residente a Monza) fermati in settimana dalla Polizia
Restano in carcere il 49enne egiziano Nosair Gharib Hassan Nosair Mohamed, addetto alle pulizie a Cologno Monzese, e il 44enne italiano di origini nordafricane Rafaei Alaa, residente a Monza, che martedì 17 ottobre 2023 erano stati arrestati dalla Digos di Milano con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere.
Restano in carcere i due presunti fiancheggiatori della Jihad islamica
I due, considerati dagli inquirenti due fiancheggiatori della Jihad e dello Stato islamico, si sono difesi davanti al gip meneghino, che ieri, venerdì 20 ottobre 2023, dopo averli interrogati ha respinto la richiesta di concessione dei domiciliari formulata dagli avvocati Massimo Lanteri ed Emanuele Perego.
Davanti al gip l'addetto alle pulizie è scoppiato in lacrime: "Mi sono dissociato"
Nosair, titolare di un permesso di soggiorno a lungo termine e dipendente di una società con sede a Brugherio, ha spiegato (non trattenendo le lacrime in più occasioni) che quella miriade di post pubblicati sui social e i video a sfondo fondamentalista condivisi su Telegram e WhatsApp altro non erano che "manifestazioni di simpatia per l'Isis in un periodo in cui combatteva contro Assad in Siria e in Iraq per riscattare le masse disagiate". Poi, quando ha capito "che lo Stato islamico era quello che era", si sarebbe dissociato.
La questione dei bonifici verso Palestina e Yemen
A Nosair e Alaa la Sezione antiterrorismo della Digos e la Polizia Postale ha ricollegato anche diversi bonifici (per un totale di 4mila euro) a favore di donne vedove di combattenti jihadisti in Palestina e Yemen. Da loro, ha spiegato il 49enne da quanto riportato dall'Ansa, avrebbe ricevuto "videomessaggi sulle loro condizioni disagiate" e avrebbe deciso di aiutarle economicamente per "fare del bene".
"Sparare ti fa sentire un cuore di ferro"
In una delle intercettazioni ambientali inserite nella corposa ordinanza di custodia cautelare, viene riportato uno scambio verbale tra Nosair e alcuni amici. "Sparare ti fa avere un cuore di ferro, perché io ho sparato e all’inizio avevo paura, ma dopo mi sono abituato, hai capito?". Per il difensore, riprendendo quanto il suo assistito ha spiegato al giudice per le indagini preliminari, questo passaggio sarebbe stato in realtà riferito non ad armi da fuoco, ma a giochi pirotecnici.
Respinta la revoca della misura cautelare, niente domiciliari
La richiesta della revoca della misura cautelare eseguita martedì è stata respinta, come pure quella della concessione degli arresti domiciliari. Non ha convinto per il momento la linea difensiva finalizzata a contestare l'associazione con finalità di terrorismo. L'alto numero di messaggi, post e video "spammati" in Rete dovrebbe caso mai inquadrare l'accusa di apologia di reato. Questa almeno è l'opinione del legale del 49enne.