la svolta

Precipitò dal sesto piano dopo aver assunto cocaina. Arrestati gli spacciatori

Smantellata una rete di spaccio attiva in mezza Martesana. Il pusher cedette una dose di pessima qualità a Claudio Romanoni, di Segrate, che morì il 5 agosto 2020.

Precipitò dal sesto piano dopo aver assunto cocaina. Arrestati gli spacciatori
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Claudio Romanoni non si suicidò. Lo ha sempre sostenuto la fidanzata e ora è stato accertato. Il 25enne di Segrate  che il 5 agosto 2020 precipitò dal sesto piano era sotto effetto di cocaina, di pessima qualità.

Claudio Romanoni non si suicidò. Arrestati i pusher

Nella mattinata di oggi, venerdì 4 giugno 2021, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Donato Milanese hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare,  consistente in tre custodie in carcere ed un obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, emessa dal Gip presso il Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 soggetti, di cui 3 italiani ed uno straniero, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini traggono origine dal decesso di Claudio Romanoni, 25enne di Segrate, che il 5 agosto 2020, dopo avere trascorso la mattina nell’appartamento di un suo amico, è precipitato dal sesto piano dello stabile condominiale, decedendo sul colpo.

Gli accertamenti

Dagli accertamenti eseguiti e dal sopralluogo tecnico scientifico effettuato con la Sis di Milano, nonché dall’esame autoptico del corpo, si è potuto acclarare che il giovane, mentre era in procinto di scavalcare il balcone dell’appartamento per entrare nel pianerottolo del ballatoio ammezzato, aveva perso l’equilibrio a seguito di un’assunzione di   cocaina di pessima qualità, ceduta da uno spacciatore locale.

Le indagini, condotte dalla Sezione Operativa di San Donato Milanese e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano hanno permesso di risalire al pusher, italiano classe 1981, che la notte del 5 agosto scorso, intorno alle 5, aveva ceduto la dose di cocaina al segratese.

La piazza di spaccio

La conseguente attività investigativa, condotta attraverso intercettazioni telefoniche e numerosi pedinamenti, ha consentito di far emergere l’esistenza di un gruppo criminale dedito alla gestione di una fruttuosa piazza di spaccio di cocaina nei comuni di Segrate, Peschiera Borromeo, Pioltello e Cernusco sul Naviglio, stabilmente inserito nel territorio e ben organizzato, capace di commercializzare lo stupefacente nelle pubbliche vie in modo tutt’altro che episodico.

Il gruppo agiva seguendo una precisa organizzazione diretta dallo straniero vero gestore della piazza di spaccio che si occupava anche del confezionamento e custodia della sostanza.

Gli altri due pusher, classe ‘81 e ‘83, oltre a consegnare stupefacenti, coadiuvavano lo straniero sotto il profilo logistico fungendo da vedette per segnalare la presenza di forze dell’ordine nella zona e rifornendo lui ed altri soggetti magrebini, appostati nei campi, di cibo, bevande, sigarette ed altri generi di consumo. L’altro pusher italiano, classe 1980, sottoposto alla presentazione alla polizia giudiziaria, ha avuto un rapporto di collaborazione con gli altri membri fornendo contatti e concorrendo in alcune cessioni di sostanza stupefacente.

Durante, inoltre, l’attività si è avuto modo di apprendere che molti acquirenti si lamentavano della pessima qualità dello stupefacente.

I due pusher italiani, classe ’81 e ’83, sono stati associati al carcere di Milano San Vittore, l’italiano classe 1980 è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Senago, mentre lo straniero si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.

 

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