"Mucche del sindaco", l'allevatore in Tribunale: "Rivoglio la mia mandria"
Il settantenne allevatore di Groppello, frazione di Cassano d'Adda, si è presentato a Milano davanti al Tribunale del riesame per chiedere il dissequestro e la riconsegna della mandria confiscata a novembre 2019
Su di essa c'è già un'offerta da 11mila euro per le "mucche del sindaco", ma Bruno Motta, l'allevatore di Groppello, al quale nel novembre del 2019 la Procura ha sequestrato la sua mandria, non si arrende.
Cassano, in Tribunale le "mucche del sindaco"
Lunedì a Milano, nell'aula di udienza del Tribunale del riesame, Bruno Motta, il settantenne allevatore groppellese al quale a novembre 2019 la Procura ha sottratto la sua mandria di capi di bestiame, ha chiesto al giudice che gli venga restituita. L'intervento della Procura era stato reso necessario a seguito di un sopralluogo dei Nas, i Carabinieri del Nucleo antisofisticazione, insieme ai veterani, i quali avevano appurato che gli animali, che allora erano trentotto, tra tori, manze e vitellini, si trovavano in cattive condizioni di salute in carente stato di nutrizione.
Da allora la mandria è stata affidata al sindaco di Cassano d'Adda Roberto Maviglia, in qualità di custode giudiziario, ma Motta è sempre rimasto a fianco delle sue mucche, continuando a sfamarle e ad abbeverarle a sue spese. Un'iniziativa che non ha mai fatto fare un passo indietro alla Procura. Anzi, circa un mese ha pure avallato la vendita della mandria, a un allevatore di Fara che ha proposto di acquistarla al prezzo di 11mila euro. Per questo l'avvocato dell'allevatore groppellese ha deciso di ricorrere al Tribunale del riesame (o della libertà). La speranza che l'organo terzo di controllo trovi una falla nella procedura di sequestro e restituisca le mucche al proprietario.
In campo anche gli animalisti
Nel frattempo nella vicenda sono scesi in campo anche gli animalisti, che settimanalmente vengono a Groppello a visitare gli animali sotto sequestro per verificare le loro condizioni di salute e in particolare dei vitellini nati in questi mesi. Il Movimento etico tutela animali si oppone alla vendita per salvare la mandria dalla macellazione. Ha quindi trovato delle stalle rifugio dove ospitare i capi fino alla fine dei loro giorni e anche un autotrasportatore disposto effettuare gli spostamenti. Ma finora anche in questo caso la Procura non ha aperto ad alcuno spiraglio. Ma non tutto sembra perduto grazie all'intervento in prima persona della presidente Stefania Caiafa.
Il servizio completo sulla Gazzetta dell'Adda in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 23 gennaio 2021.