L'indagine

La Guardia di Finanza cerca le prove di una turbativa d'asta, ma trova un arsenale

Il blitz è nato dalla denuncia del sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi a seguito dell'incendio doloso della sua auto. Per le armi arrestato Lello Italiano, ora libero.

La Guardia di Finanza cerca le prove di una turbativa d'asta, ma trova un arsenale
Pubblicato:
Aggiornato:

La Guardia di Finanza cerca le prove di una turbativa d'asta, ma trova un arsenale. Il blitz è nato dalla denuncia del sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi a seguito dell'incendio doloso della sua auto. Per le armi arrestato Lello Italiano, ora libero.

Il blitz della Finanza e le armi trovate in una villa

Alla perquisizione che avvenne il 14 ottobre 2021 avevano partecipato una quindicina di finanzieri in borghese, penetrati nella villa di Italiano alle prime ore del mattino e usciti con cinque fucili, una pistola con matricola abrasa e un migliaio tra cartucce e proiettili. A seguito del rinvenimento, Italiano venne arrestato e finì in carcere. Dopo aver patteggiato una pena di due anni e nove mesi, venerdì 4 marzo 2022 ha ottenuto la libertà. Ma cosa aveva portato in autunno le Fiamme Gialle all’abitazione del 37enne, calabrese della Piana di Gioia Tauro, colognese d’adozione e domiciliato nel quartiere Cascina Gatti di Sesto San Giovanni? Non il sospetto che potesse detenere armi (poi effettivamente rinvenute), bensì le dichiarazioni del sindaco inserite nel verbale di sommarie informazioni redatto a seguito dell’incendio doloso della sua auto, avvenuto a maggio dello scorso anno all’interno del box di pertinenza della propria abitazione di Milano. Un rogo che il primo cittadino aveva poi denunciato ai Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni.

La perquisizione con l'ipotesi di reato di turbativa della libertà degli incanti

La perquisizione di ottobre era stata ordinata dal pm della Procura di Monza in base all’ipotesi di reato di turbativa della libertà degli incanti, che gli inquirenti ritenevano essere stato compiuto nell’ambito dell’assegnazione dell’appalto per il servizio di pulizia degli edifici comunali, avvenuta poco prima dell’incendio. Rocchi aveva a suo tempo negato di aver ricevuto alcuna pressione di sorta. Eppure agli inquirenti aveva detto qualcosa che ha poi spinto quest’ultimi a compiere l’incursione nella villa in cui Italiano vive con la moglie e i figli. Sarebbe vicino a un'azienda che aveva partecipato alla selezione pubblica, non ottenendo però la commessa pubblica.

I fucili erano del padre scomparso recentemente, ma non sono stati dichiarati

Il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano a ottobre sequestrò agende, appunti, telefoni cellulari, tablet e computer, con l’obiettivo di trovare prove e tracce pertinenti l’ipotesi di reato. Ma niente, la perquisizione ebbe esito negativo.
Se si escludono le armi. I fucili erano di proprietà del padre di Italiano, scomparso nel 2020. In base alle legislazione in materia, avrebbe dovuto dichiararne il possesso alle Forze dell’ordine. Passaggio che non è stato compiuto. Diversa la questione della pistola, questa sì clandestina, che fece scattare anche l’accusa di ricettazione, oltre che di porto abusivo.

Italiano ora ha perso la sua azienda, subendo un sequestro da 2 milioni

La detenzione ha letteralmente scompaginato la vita di Italiano. A capo di una società specializzata nel trasporto merci a temperatura controllata, ha dovuto dire addio all’azienda, ora finita all’asta e in mano a un curatore, venendo sottoposto a un sequestro di beni e liquidità pari a circa 2 milioni di euro che ha interessato anche auto, moto e appartamenti in Calabria.

Le radici della famiglia nella Piana di Gioia Tauro

La famiglia Italiano ha le radici salde nella Piana di Gioia Tauro. Diversi suoi esponenti nel Reggino sono stati coinvolti in inchieste giudiziarie, finendo anche al centro di una sanguinosa faida che dura da decenni. Altri, invece, sono emigrati al Nord. A oggi sono un centinaio gli Italiano che vivono tra Cologno (soprattutto al Quartiere Stella, terra di immigrazione dal Sud) e Sesto San Giovanni.

Sul finire del 2021 la Finanza andò in Comune a Cologno per ben tre volte

La Finanza, sul finire dello scorso anno, aveva bussato alle porte di Villa Casati ben tre volte a distanza ravvicinata di tempo, acquisendo un’abbondante mole di documentazione legata a diversi fronti: dall’urbanistica (con alcuni interventi legati al Pgt che cambieranno il volto della città) agli appalti, compreso quello per le pulizie.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 12 marzo 2022.

Seguici sui nostri canali