i dati del territorio

In otto mesi già 155 donne hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza Viola (i numeri in Adda Martesana)

Nel 2023 erano state 203, segno di un trend in crescita: "Sempre più donne sanno che c'è una rete cui possono fare riferimento"

In otto mesi già 155 donne hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza Viola (i numeri in Adda Martesana)
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Una rete fatta di mani che si stringono, pronta a prendere chi sta cadendo nel precipizio della violenza di genere. Maglie strette, che aumentano di numero di anno in anno e che fanno di Viola un punto di riferimento imprescindibile per tutto il territorio dell'Adda Martesana.

I numeri della violenza in Adda Martesana

La Rete antiviolenza Viola dell’Adda Martesana è ormai una realtà consolidata e imprescindibile. Lo testimoniano i dati che raccontano di un sempre crescente numero di donne che si rivolge ai Centri antiviolenza e ai punti di ascolto per affrontare il "mostro" con cui convivono. Dalla consulenza alla presa di coscienza, passando per la denuncia, l’ausilio legale e, nei casi più gravi, la messa in protezione.

I dati  più significativi

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Una rete fatta di realtà differenti che collaborano

Una rete sempre più consolidata che vede il cuore nell’attività svolta dal Centro antiviolenza, in cui operano una coordinatrice, tre operatrici, tre psicologhe terapeute, quattro legali e 10 volontarie di supporto sia per l’accoglienza che per eventi di diffusione e sensibilizzazione. Poi ci sono i Comuni, le Forze dell’ordine, i presìdi sanitari, le scuole e le associazioni, tutti parte di un unico progetto che mira allo stesso fine: non lasciare le donne da sole - specialmente coloro che hanno meno strumenti cultuali, linguistici ed economici - e lavorare giorno dopo per estirpare la violenza dalla nostra società.

Dal 2017, quando la Rete muoveva i primi passi, a oggi di strada ne è stata fatta molta anche grazie alla collaborazione di tutti i Distretti dell’Adda Martesana che hanno sposato e sostenuto il progetto.  Le risorse di Regione Lombardia, con un cofinanziamento di 10mila euro da parte di ogni distretto, garantiscono l’attività ordinaria e permettono due mesi di messa in protezione, per non andare a ricadere economicamente sui Comuni di residenza delle vittime e offrire una risposta tempestiva e completa alle donne che si rivolgono al Cav. Importante poi la componente delle volontarie, che oltre all’attività di sensibilizzazione e promozione, sono formate anche per una prima accoglienza negli sportelli territoriali di Cassano, Cernusco, Melzo, Pioltello e Trezzano Rosa.

ha spiegato Valentina Francapi, consigliere comunale di Melzo (ente capofila) delegata all’Antiviolenza.

I numeri della violenza, un fenomeno reale

I numeri del fenomeno, in crescita costante, raccontano un problema reale, che esiste sul territorio, ma testimoniano anche la bontà del progetto.

Rete Viola è sempre di più una realtà di riferimento e conosciuta dalle donne che hanno bisogno di aiuto. Fondamentale la collaborazione con i Servizi sociali, le Forze dell’ordine, gli ospedali e le associazioni che permettono di raggiungere vittime che altrimenti non avrebbero mai avuto modo di rivolgersi ai Cav.

Ma per il futuro di strada da percorrere ce n’è ancora tanta:

Il progetto prevede di entrare nelle scuole con una presenza sempre più massiccia, per avvicinare al tema bambini, ragazzi e giovani e proseguire nel diffondere la cultura del rispetto e della non violenza. Stiamo lavorando anche alla realizzazione di vetrofanie da applicare nei negozi e sugli autobus di linea, con i riferimenti al numero unico di soccorso, il 1522, e i contatti della Rete, affinché le maglie della prevenzione siano sempre più strette e capillari sul territorio.

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