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Festa di compleanno proibita (e sanzionata): parla la titolare

La titolare del "Queen" di Melzo ha difeso la scelta di aderire all'iniziativa #ioapro1501. "Ma non sono un'untrice".

Festa di compleanno proibita (e sanzionata): parla la titolare
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La festa di compleanno è finita con l'arrivo dei Carabinieri che hanno sanzionato la titolare e le persone nel locale di Melzo. Ma la proprietaria non ci sta a essere tacciata come "untrice".

Festa di compleanno proibita

Ha destato clamore l'intervento dei Carabinieri di Melzo e della Compagnia di Cassano d'Adda lo scorso sabato presso il locale "Queen" di via Primo Maggio a Melzo. Nonostante le limitazioni imposte dal Dpcm, all'interno era stata organizzata una festa di compleanno cui aveva partecipato una sessantina di persone. Festa cui avevano messo la parola fine proprio i militari, sanzionando gli avventori che  erano rimasti all'interno e la titolare.

Multa pagata immediatamente

Una sanzione pesante per la titolare del locale, che però non ha fatto ricorso né ha contestato il provvedimento dei militari. Anzi, nei giorni immediatamente successivi ha proceduto con il pagamento della somma dovuta specificando come gli stessi clienti avessero dato una mano a raggiungere la quota.

Vittima dello "shit storm"

A far arrabbiare la donna non è stato il provvedimento né l'operato dei Carabinieri, bensì la selva di commenti denigratori che si sono scatenati nei giorni successivi al fatto. Anche perché la titolare ha affermato di aver aderito alla manifestazione di protesta #ioapro1501 consapevole di poter incorre in sanzioni.

Sono stata accusata di essere un'untrice, ma abbiamo rispettato le stesse misure che erano state previste dal Governo sino al giorno in cui ci hanno costretto a chiudere a causa del Dpcm di inizio novembre

Servizio al tavolo e mascherine

Anche perché ha voluto precisare come i camerieri abbiano effettuato servizio rigorosamente ai tavoli, utilizzando  i dispositivi di protezione individuale e cercando di garantire il più possibile il corretto distanziamento.

La mia era una forma di protesta, non una festa organizzata di nascosto. Ho condiviso un'azione intrapresa da 50mila imprenditori in tutta Italia. Mi assumo le responsabilità, ma ci tengo a sottolineare che il 21 febbraio 2020, in piena pandemia, sono stata tra i primi a chiudere l'attività per senso di responsabilità.

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Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 23 gennaio 2021.

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