Economia circolare, i pro e i contro
Dalle eccellenze lombarde alle proteste contro gli impianti che nessuno vuole.
Si fa un gran parlare di economia circolare e di riciclo. Un settore in cui il nostro territorio è decisamente all'avanguardia. Anche se non mancano le problematiche, legate soprattutto agli impianti. Dove smaltire infatti i rifiuti "ultimi", quelli che in sostanza non si possono riciclare? Un argomento che negli ultimi tempi sta facendo parecchio discutere anche in Martesana.
Cos'è l'economia circolare?
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation (fondazione americana che ogni anno destina circa 225 milioni di dollari per progetti sul tema) «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».
La Lombardia all'avanguardia
In questo settore la nostra Regione è decisamente avanti. Abbiamo fatto un quadro della situazione con Riccardo Pase (Lega), presidente della Commissione Ambiente della Regione Lombardia. I numeri spiegano forse meglio delle parole la situazione: 466,7 chili di rifiuti pro capite nel 2017 (2% in meno rispetto al 2016), 69,7% di raccolta differenziata (la media nazionale è del 55,5%), 40 milioni di tonnellate smaltite, compresi anche i rifiuti in arrivo da fuori Lombardia, 3,100 impianti (di cui 78 per il compostaggio e oltre 300 per il biogas agricolo).
"La nostra attenzione è concentrata sul realizzare nuovi impianti che trasformano rifiuti in opportunità - ha spiegato Paee - Un percorso che deve essere fatto con intelligenza, a basso impatto e con particolare cura per il nostro territorio. Sul recupero della plastica (tema decisamente di attualità) abbiamo degli impianti che rappresentano delle vere eccellenze, capaci di recuperare fino all'80% del prodotto".
Il problema dei rifiuti da fuori Regione
Pase ha però sottolineato anche un problema, riferendosi ai rifiuti provenienti da altre Regioni. "Chi vuole portare il rifiuto urbano in Lombardia deve pagare una “ecotassa” di 30 euro a tonnellata. Peccato che in altre Regioni spesso accade che i rifiuti urbani subiscano un semplice trattamento che li trasforma in rifiuti speciali in modo da bypassare le normative sullo smaltimento. Ossia vengono trasportati nei nostri impianti e non devono più pagare le ecotasse. Questi rifiuti, che pur essendo speciali vanno trattati come urbani, saturano i nostri impianti e fanno aumentare in maniera esponenziale i costi anche per i Comuni lombardi virtuosi sulla differenziata".
La situazione degli impianti
Nelle ultime settimane si sta molto discutendo di due impianti: il biogas a Masate e il trituratore di Cernusco (al confine con Bussero e Cassina de' Pecchi). Si tratta per il momento di due progetti. Quello di Masate, al termine di un lungo tira e molla, ha ricevuto il benestare di Città metropolitana, anche se non mancano le proteste e le manifestazioni tese a scongiurarne l'arrivo. Quello di Cernusco, invece, è di più recente gestazione e proprio negli ultimi giorni è stato al centro di manifestazioni di protesta.
Qui alcuni articoli che riepilogano le due vicende:
Città metropolitana dice sì al biogas
Biogas, delegazione in Regione
Biometano, battaglia politica ancora aperta
L'impianto di Masate potrebbe rovinare... il gorgonzola
Trituratore di inerti in arrivo a Cernusco?
Trituratore, tre Comuni preoccupati
Presidio a Bussero contro il trituratore
Sulla Gazzetta della Martesana e la Gazzetta dell'Adda in edicola da sabato 3 agosto, un approfondimento di cinque pagine dedicato all'economia circolare, con una panoramica degli impianti e dei progetti sul territorio, l'intervista completa a Pase e un focus sul futuro di Cem Ambiente.