Dopo tre anni

Centro sportivo di Pozzo, il caso è (finalmente) chiuso: nessuna irregolarità nel bando

Il Tribunale di Milano aveva archiviato la questione già nel luglio 2019, ma nessuno sapeva niente.

Centro sportivo di Pozzo, il caso è (finalmente) chiuso: nessuna irregolarità nel bando
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La querelle legata al centro sportivo di Pozzo d'Adda è finalmente giunta a conclusione. O meglio ancora, era un caso chiuso dal luglio 2019, ma nessuno lo sapeva. Il documento del Tribunale di Milano recuperato dall'assessore Katia Restelli pone fine a una diatriba iniziata tre anni fa con l'assegnazione della struttura al Pozzo Calcio.

Pozzo, la querelle sul centro sportivo e le sue origini

Ha tuonato molto e per lunghi anni, ma alla fine il temporale non è mai arrivato. Dopo mesi di fuoco a causa delle frizioni e delle polemiche fra Academy e Pozzo calcio, a luglio 2018 l'Amministrazione aveva provveduto all'apertura delle busta per il bando sulla gestione del centro sportivo di via Roma. Dalla gara era uscita vincitrice la seconda, che aveva ottenuto una concessione di tre anni. Un finale che era rimasto solo sulla carta. Il Movimento cinque stelle con la sua consigliera locale Valentina Taviani e con il consigliere regionale Massimo De Rosa aveva presentato un esposto in Procura segnalando presunte irregolarità. I grillini avevano puntato il dito contro l'assessore Restelli, reo secondo loro di aver compilato per il Pozzo calcio alcune parti del bando, inficiando così la contesa.

Per il Tribunale non ci furono irregolarità

L'esposto ha di fatto bloccato l'assegnazione definitiva del centro sportivo, con il Pozzo Calcio che ha gestito per tre anni la struttura con una concessione provvisoria. Nonostante non ci fossero obblighi, la Giunta aveva preferito "congelare" la situazione. A tre anni di distanza l'assessore Restelli ha però voluto vederci chiaro e ha dato mandato a un avvocato di verificare a che punto fosse la situazione, facendo una scoperta sorprendente. La procedura risulta archiviata da luglio 2019. Per il Gip del Tribunale di Milano non ci furono irregolarità nel bando. Nel dispositivo si parla di "infondatezza della notizia di reato, poiché gli elementi raccolti non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio".

Il comportamento delle persone coinvolte non ha in alcun modo influito sullo svolgimento della gara e della procedura di valutazione e assegnazione - prosegue la nota

"Il nostro nome venga riabilitato"

L'assessore Restelli, dopo mesi difficili, ha finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo.

La vicenda si è chiusa nell’unico modo possibile - ha commentato - Ora voglio soltanto mettere da parte questo brutto periodo. Non è stato facile sopportare le accuse, soprattutto nella consapevolezza che non corrispondevano alla realtà.

Anche il presidente del Pozzo Calcio Antonio Del Negro ha detto la sua, nell'attesa, come sembra, che arrivi anche la proroga della concessione sul centro sportivo per altri tre anni.

Non vogliamo che chiedano scusa alla nostra società, ma all'assessore Restelli e al nostro dirigente Giacomo Gullo (il destinatario della mail "incriminata" ndr) per quello che hanno fatto vivere loro - ha sottolineato - Ciò che vogliamo come Pozzo Calcio è invece che il nostro nome venga riabilitato dopo tutto il fango che ci è piovuto addosso in questi tre anni.

Il servizio completo sulla Gazzetta dell'Adda in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 17 aprile 2021. 

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