Capannone trasformato in discarica abusiva e lavoratori in nero: scattano sequestro e denunce
Blitz dei Carabinieri e della Polizia Locale a Ciserano: nei guai anche il titolare dell'attività, un 45enne residente a Brembate

Rifiuti speciali, elettrodomestici e sostanze pericolose. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Treviglio, all'interno di un capannone di Ciserano trasformato in una discarica per rifornire il mercato africano. Tra le irregolarità, anche lavoratori in nero e locali non a norma. E nei guai è finito, tra gli altri, il titolare dell'attività: un 45enne di nazionalità senegalese residente a Brembate.
Maxi operazione nel capannone trasformato in discarica
Ne parlano anche i colleghi di Prima Treviglio. L'operazione è stata eseguita con il supporto dei Reparti speciali dell’Arma e la collaborazione della Polizia Locale di Ciserano e ha portato al sequestro di un immobile industriale trasformato abusivamente in discarica e alla denuncia di diversi soggetti per reati ambientali, immigrazione clandestina e violazioni in materia di lavoro.
In azione la Tenenza di Zingonia, la Stazione di Dalmine, il Nucleo investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bergamo, il Nucleo Carabinieri di Curno, l'Ispettorato del lavoro, l'Unità cinofila dell'Arma di Orio al Serio e i Vigili del fuoco di Bergamo, con il supporto aereo di un elicottero.
I rifiuti diventano merce per il mercato africano
Il cuore dell’attività si è concentrato su un capannone di circa 700 metri quadrati, utilizzato come centro illecito di raccolta e cernita di rifiuti pericolosi e non, in totale assenza di autorizzazioni. Al suo interno sono stati rinvenuti elettrodomestici fuori uso, televisori, frigoriferi contenenti sostanze pericolose, pneumatici e materiali non bonificati, accumulati verosimilmente per essere rivenduti nel mercato africano. Il responsabile dell’attività è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e l’intero immobile è stato posto sotto sequestro penale.
Lavoro nero e clandestini
Nel corso dell’operazione, le Forze dell'ordine hanno identificato nove cittadini extracomunitari, alcuni impiegati irregolarmente. Tre di loro sono stati denunciati per reati legati all’immigrazione. Il titolare della ditta è stato denunciato per impiego manodopera clandestina, gravi violazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (tra cui l’assenza del Documento di valutazione dei rischi) e installazione abusiva di un impianto di videosorveglianza. A suo carico è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale, unitamente a sanzioni amministrative per oltre 34mila euro e ammende per 2.665 euro, anche per l’impiego in nero di cinque lavoratori, di cui tre non assumibili per mancanza di permessi validi.
I Vigili del Fuoco hanno inoltre riscontrato gravi carenze in materia di prevenzione incendi, tra cui uscite di emergenza non a norma e locali non conformi all’uso previsto. L’operazione ha permesso anche di identificare delle persone con precedenti specifici per furto e spaccio. L’elicottero dell’Arma ha sorvolato le aree più sensibili e degradate, supportando dal cielo le attività a terra dei Carabinieri e della Polizia Locale.