Associazione mafiosa a Pioltello: mano pesante del giudice, pene severe per i dieci imputati
12 anni e 8 mesi a Cosimo Maiolo, 10 anni e 10 mesi a Del Monaco: il giudice ha accolto tutti i capi d'imputazione, compresa la coercizione elettorale
E' arrivata oggi, sabato 11 settembre 2023, la sentenza di primo grado nel processo con rito abbreviato a seguito dell'operazione Caino che a dicembre ha portato all'arresto di dieci persone rinviate a giudizio per diversi capi di imputazione tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, traffico di droga, tentata estorsione, coercizione elettorale e tutti con l’aggravante del metodo mafioso. Il giudice ha pressoché accolto in toto le richieste dei Pm Paolo Storari e Stefano Ammendola con pene severe per gli imputati.
Mano pesante per i pioltellesi
Il giudice del Tribunale di Milano ha condannato a 12 anni e 8 mesi Cosimo Maiolo, individuato come vertice dell'associazione a delinquere che aveva come base di attività la città di Pioltello. Pesante anche la condanna per Luca Del Monaco, braccio destro del boss, per cui sono stati disposti 10 anni e 10 mesi di detenzione. Dieci anni e otto mesi sono toccati a Salvatore Maiolo, nipote di Cosimo per cui i Pm avevano chiesto 12 anni di reclusione. Riconosciuto anche il ruolo apicale del fratello, Damiano, accusato di aver sparato a un uomo durante un regolamento di conti: per lui il giudice ha stabilito 9 anni e 2 mesi. Otto anni e 10 mesi per Giovanni Maiolo, mentre ad Antonio Maiolo 8 anni 8 mesi e 20 giorni. Per Fabio Ferrera è stata decisa una condanna di 7 anni, 9 mesi, dieci giorni e una sanzione di 30mila euro; per Calogero Ferruggia sette anni, otto mesi e 12 mila euro; 6 anni per Omar Maiolo e 4 anni, 8 mesi e 8mila euro per Nicola Mammone.
Riconosciuta l'associazione a delinquere di stampo mafioso
Come detto, per tutti i dieci imputati è stata riconosciuta l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Squadra Mobile di Milano hanno fornito, secondo il giudice, sufficienti prove per confermare il sistema criminoso messo in piedi dal clan Maiolo e dai suoi affiliati. Da questo punto di vista, Mirko Perlino, noto penalista milanese che difende due degli imputati (Antonio e Omar Maiolo) ha già annunciato l'intenzione di ricorrere in appello "poiché non sussistono gli estremi per il reato associativo".
Riconosciuta la coercizione elettorale
Ha espresso soddisfazione anche l'avvocato segratese Marco Griguolo, rappresentante di WikiMafia, associazione che si era costituita parte civile per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Ci siamo costituiti parte civile per portare la voce del territorio vittima dei reati commessi con la metodologia mafiosa. Il giudice ha accolto quasi in toto le richieste dei Pubblici ministeri riconoscendo non solo l'associazione a delinquere, ma anche il reato di coercizione elettorale ossia il tentativo da parte dei malavitosi di condizionare il risultato delle elezioni amministrative di Pioltello nel 2021.
ha spiegato Griguolo
Siamo molto soddisfatti di questa sentenza, la nostra presenza dà voce a tutte le vittime che non si possono costituire parte civile inoltre esprime la vicinanza ai Pm che conducono queste attività. L'unico rammarico e di non aver visto al nostro fianco altre istituzioni: né il Comune di Pioltello né la Regione Lombardia si sono costituite parte civile a fronte di gravi reati contestati. Nel complesso questo è il riconoscimento dell'ottimo lavoro che stiamo facendo.