L'operazione

Arresti ultras di Inter e Milan, gli inquirenti: "La 'ndrangheta infiltrata in curva e le lotte per il controllo dei profitti"

Il Procuratore nazionale antimafia: "Sorprende che in un ambiente come quello milanese non ci sia stata nessuna denuncia"

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I dettagli dell'operazione di stamattina contro i vertici ultras di Inter e Milan svelati stamattina nella conferenza stampa in Procura a Milano.

Arresti ultras di Inter e Milan, gli inquirenti: "'ndrangheta infiltrata in curva e lotte per il controllo dei profitti

Una lotta per il controllo di tutto ciò che portava profitto, dal merchandising ai biglietti per le partite passando per i parcheggi dello stadio, che andava avanti da tempo, tanto che già lo scorso giugno - dunque ben prima dell'omicidio di Antonio Bellocco - erano pronti a scattare alcuni arresti.

Le indagini della Procura di Milano sulle attività (illecite) dei "direttivi" ultras di Inter e Milan, che questa mattina, lunedì 30 settembre 2024, hanno portato a decapitare i vertici di Curva Nord e Curva Sud (con 19 arresti e una quarantina in tutto di indagati a vario titolo), hanno svelato un sistema criminale che, nel caso della tifoseria organizzata interista, era stato ormai ampiamente infiltrato dalla 'ndrangheta.

Metodi analoghi per la Sud milanista, con reati del tutto simili, ma senza la presenza accertata di connotati mafiosi. E le due società? Parti lese allo stato attuale (nessun collegamento diretto è emerso con referenti dei club), della cui collaborazione gli inquirenti si dicono certi per arginare un fenomeno come quello già emerso in Piemonte, nelle indagini condotte sulla curva della Juventus.

Certo, un contesto poco edificante in cui non mancavano le pressioni da parte del tifo organizzato: come quelle emerse nelle intercettazioni da parte della Nord sulla società interista, per avere ad esempio più biglietti per la Champions League.

"Sorprende che in un contesto come quello milanese, l'attività investigativa non sia partita da alcuna denuncia o segnalazione di reato - ha spiegato nella conferenza stampa di stamattina il Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo - Il fenomeno non riguarda solo i grandi club, ma l'infiltrazione mafiosa riscontrata interessa anche il calcio minore, utile a un maggior radicamento e controllo del territorio".

Presenti, per illustrati i dettagli dell'operazione di stamattina, anche il Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, il Questore di Milano Bruno Megale, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia, il Direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, il Comandante del Servizio Centrale Investigazioni C.O. Gen. D. Antonio Quintavalle e gli investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

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