Appalti truccati, confermate le accuse contro l'ex funzionaria pubblica pessanese
Angela Galbiati, l'ex responsabile dell'ufficio Lavori pubblici, ha pilotato l'assegnazione di alcune gare all'imprenditore Francesco Tallarita
A distanza di sette mesi dall’inizio dell’inchiesta, ieri 2 gennaio 2023, le indagini per tangenti e corruzione che hanno riguardato anche Pessano con Bornago si sono concluse confermando le accuse nei confronti dell’ex dipendente dell’ufficio Lavori pubblici pessanese Angela Galbiati.
Confermate le accuse per corruzione, turbativa d’asta e falso
Era il 17 maggio 2022 quando la Guardia di Finanza arrivò al Municipio di Pessano con Bornago alla ricerca di informazioni per un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta che vedeva coinvolte cinque persone, tra la Martesana e la Brianza, compresa Angela Galbiati, 54enne biassonese responsabile dell’ufficio Lavori pubblici dall’ottobre 2019.
Oltre a lei, le indagini si erano concentrate sulle figure di Francesco Tallarita, di Verano Brianza, amministratore di fatto della Ti Effe Service srl, Francesco Buonasera, in servizio all'ufficio tecnico di Desio, Giovanni Mancini, capo del settore gestione territorio presso l'amministrazione di Biassono e Stefano Buccino, architetto, dipendente presso la Provincia di Monza e Brianza.
Approfittando di un solido rapporto di amicizia che lo legava da anni a Galbiati, a Pessano Tallarita è riuscito ad assicurarsi i servizi di sgombero neve e ghiaccio nella stagione invernale e di riqualificazione del patrimonio arboreo del Comune. La funzionaria è stata ricompensata con una somma non inferiore a 12mila euro e con un cesto natalizio.
Non solo Galbiati. A Pessano due gare hanno visto il coinvolgimento di Carlo Oggionni, anche lui dipendente in Municipio, che d'accordo con la responsabile dell'ufficio Lavori pubblici avrebbe pilotato il sorteggio per l'appalto relativo alla riqualificazione del verde del paese e comunicato in anticipo il lancio della gara per la realizzazione di un'oasi naturalistica nel Molgora assicurando l'aggiudicazione a Tallarita prima ancora di ricevere l'offerta.
Per il paese, l’indagine provocò ritardi a diverse opere pubbliche in cantiere, uno stallo da cui riuscì a smarcarsi grazie all’invio di due responsabili da parte del Comune Inzago, che a giugno aveva prestato due funzionarie affinché si occupassero una dei lavori pubblici, l’altra di edilizia e urbanistica.