Tribunale

Accusati di stupro da una ragazza, chiesta la condanna per due 33enni di Cologno Monzese

La Procura: "Cinque anni e quattro mesi di pena per ognuno". Loro si sono sempre professati innocenti: "Rapporto sessuale consensuale"

Accusati di stupro da una ragazza, chiesta la condanna per due 33enni di Cologno Monzese
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Cinque anni e quattro mesi di pena per ognuno. Questa la richiesta di condanna formulata dalla Procura di Monza nei confronti di due 33enni di Cologno Monzese, alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 23enne.

Due 33enni a processo per violenza sessuale

Nei giorni scorsi si è tenuta una lunga udienza del processo con rito abbreviato, durante la quale c’è stato spazio per le conclusioni del Pm e l’arringa dell’avvocato difensore degli imputati, Vincenzo Barbarisi, che ha cercato di focalizzare l’attenzione su quelle che per lui e i suoi assistiti sono state le incongruenze nel racconto rilasciato e messo nero su bianco nella denuncia presentata dalla ragazza, che si è costituita parte civile.

La serata in giro per locali, poi i tre andarono in una casa

La vicenda al centro del procedimento avvenne agli inizi di agosto del 2021. I tre si erano conosciuti sui social, su una piattaforma molto utilizzata e in voga. Poi, dopo aver fissato un appuntamento, era stata la volta di una serata a Milano, prima al ristorante e poi in alcuni locali della movida meneghina. Infine la proposta di concludere la nottata a casa di uno dei protagonisti della vicenda, che abita a Cologno. Qui i tre hanno fatto sesso. Per gli imputati si sarebbe trattato di un rapporto sessuale consensuale, per lei invece di uno stupro.

Le indagini e il rinvio a giudizio

A occuparsi degli accertamenti a seguito della querela sporta dalla donna erano stati i Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni. Era stata la giovane, la mattina successiva e una volta allontanatasi dall’appartamento, ad allertare i soccorsi, con il 118 che l’aveva trasportata alla Clinica Mangiagalli. Qui era stata sottoposta a visite e accertamenti medici, finiti nel fascicolo aperto dalla Procura, a cui ha fatto seguito il rinvio a giudizio.

La difesa ha chiesto l'assoluzione

Barbarisi, evidenziando come la ricostruzione dei fatti rilasciata dalla 23enne in alcuni frangenti e passaggi si sarebbe dimostrata lacunosa, ha chiesto l’assoluzione per i suoi assistiti. Il giudice ha rinviato ogni decisione nel merito, fissando per l’autunno la data per la lettura della sentenza. Essendo il processo con rito abbreviato, in caso di condanna i due colognesi avrebbero diritto a uno sconto di pena, già "conteggiato" nella richiesta avanzata dal pubblico ministero.

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