Giovedì 27 novembre 2025, nell’auditorium di Settala, si è tenuto un incontro dedicato al tema Guerra e Pace, promosso dai circoli Acli e molto seguito dai cittadini.
Il senso di un confronto aperto
All’inizio i saluti dei rappresentanti di maggioranza e opposizione, subito dopo attesi in Consiglio comunale, indetto nella stessa data. Ad aprire il dialogo è stato Alberto Allevi, per le Acli di Caleppio e Settala, che ha posto subito l’accento sulla necessità di andare oltre la semplice protesta per comprendere come ciascuno possa contribuire alla costruzione della pace. Ha invitato a cercare informazioni affidabili, sottolineando che il primo passo verso qualsiasi forma di dialogo è la conoscenza. A dialogare con loro, al posto di Silvio Ziliotto, delegato per la Pace delle Acli Milanesi, impossibilitato a intervenire come previsto, lo stesso Allevi ha scelto un confronto diretto, scandito da domande e osservazioni, al posto delle tradizionali relazioni frontali.
“Come cristiani e come uomini, oltre ad alzare la voce e fare marce, cosa possiamo fare per essere costruttori di pace? – si è chiesto Allevi, ricordando che il primo passo è informarsi e approfondire – Se vuoi la pace, prepara la pace, non la guerra”.
Il tutto spiegando il senso di un percorso che negli ultimi mesi ha coinvolto realtà civiche, scolastiche e parrocchiali del territorio.
Le letture degli esperti sul presente internazionale
Al tavolo dei relatori, la giornalista Anna Zafesova ha ripercorso l’evoluzione del conflitto russo-ucraino, evidenziando la distanza spesso marcata tra dichiarazioni ufficiali e realtà sul terreno, e mostrando come molti tentativi diplomatici restino bloccati da equilibri fragili e interessi divergenti. Il professore Francesco Mazzucotelli ha invece analizzato il Piano di pace per Gaza, soffermandosi su diversi punti ancora irrisolti, dal controllo del territorio alle condizioni necessarie per un percorso credibile di stabilizzazione.
“Nel primo punto si afferma che la Striscia sarà deradicalizzata e liberata dal terrorismo, ma chi controllerà?”, ha domandato alle persone in sala, rimarcando l’ambiguità di formulazioni che rischiano di rimanere mere intenzioni.
Nel finale spazio alle domande del pubblico che hanno aggiunto ulteriori spunti di riflessione. La serata si è conclusa con il firmacopie dei libri dei due ospiti, lasciando ai presenti un’idea semplice ma necessaria: comprendere resta il primo passo per provare a preparare la pace.
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