Una Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari
Intanto giovedì gli infermieri hanno manifestato davanti al Pirellone per chiedere più tutele del proprio lavoro, fisiche, economiche e contrattuali.
Oggi si celebra la Prima Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori socio sanitari. Una piaga che purtroppo è arrivata recentemente anche in Martesana e precisamente a Melzo l'11 febbraio 2022.
L'assessore regionale alla sicurezza accanto ai soccorritori e al personale medico e infermieristico
Sull'argomento è intervenuto l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato.
"Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti gli operatori che ogni giorno si occupano di noi e della nostra salute anche in circostanze non facili, come accade per quanti si occupano di emergenza e urgenza- ha dichiarato - Il mio assessorato, sensibile da sempre a questo tema, ha stanziato 500 mila euro per dotare di dash cam le ambulanze e fornire body cam agli operatori di Areu. In Lombardia, purtroppo, stiamo assistendo ad un’escalation di violenza con ben 40 aggressioni registrate nel solo 2021 nei confronti del personale di soccorso (dati Areu), mentre nel biennio precedente erano state 66".
“Gli operatori socio sanitari svolgono un ruolo importante, a maggior ragione in un’epoca delicata come questa che vede la pandemia ancora attiva - ha aggiunto - Inoltre, in particolar modo a Milano stiamo vivendo un’emergenza criminalità che rende ancora più difficili gli interventi del personale socio sanitario, spesso costretto a lavorare in contesti violenti e pericolosi. Infatti, vorrei ricordare che solo sulle strade del capoluogo lombardo nel 2021 sono stati effettuati da Areu 2.412 interventi per aggressioni, 307 per liti e 210 per risse e 7 per sparatorie”.
La protesta davanti al Pirellone
Proprio per protestare anche contro le aggressioni al personale sanitario giovedì mattina si è tenuta una piccola manifestazione con delegazioni del personale interessato. In un comunicato gli infermieri chiedono più tutele, più assunzioni per evitare turni massacranti, e un riconoscimento della loro professionalità. Ecco le richieste contenute in un comunicato della sigla sindacale Nursing Up
infermieri davanti al pirellone
- Chiediamo un'area contrattuale infermieristica e per le altre professioni sanitarie che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti di categorie che rappresentano oltre il 52% delle forze del Servizio sanitario nazionale e che, assieme alle altre professioni sanitarie non mediche raggiungono oltre il 76% degli organici delle professioni sanitarie.
- Una congrua integrazione dell' "indennità di specificità infermieristica" e di quella "di tutela del malato e di promozione della salute".
- Adozione di specifiche disposizioni per una reale attività di contrasto della violenza verso gli infermieri nei luoghi di lavoro, aberrazione che ormai ha raggiunto l'acme nelle strutture sanitarie pubbliche, da realizzarsi anche attraverso l'introduzione di presidi di vigilanza da parte delle forze dell'ordine e/o strutture private , oltre al costante monitoraggio e prevenzione di tali fatti che mettono in pericolo l'incolumità psicofisica degli interessati.
- Risorse economiche sufficienti ed idonee direttive all'ARAN, per garantire il riconoscimento e valorizzazione sul piano economico le profonde differenze tra le professioni sanitarie ex legge 42/1999 e le altre professioni che svolgono attività funzionali e/o strumentali nel comparto pubblico della Salute, differenza sempre esistite, ma rese ancora più evidenti da COVID-19.
- Immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio. Aggiornamento altrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari , perché gli infermieri attuali non bastano, ne mancano ormai tra 80 mila e 100 mila, ma gli Atenei puntano ogni anno al ribasso.
- Immediata modifica del comma 464-bis , introdotto con l'articolo 20 del DL n. 41 del 22 marzo 2021 convertito in legge del 21 maggio 2021, n 69 , garantendo che agli infermieri ed al personale delle altre professioni sanitarie di cui alla legge n 42/1999 , che intrattengono un rapporto di dipendenza con gli Enti e/o le strutture del Sistema sanitario nazionale, venga garantito, al pari degli altri professionisti sanitari laureati, l'estensione dell'avvenuta la rimozione del vincolo di esclusività non solo per l'effettuazione delle vaccinazioni, ma a tutto l'alveo delle attività di loro competenza.
- Direttive e risorse finalizzate a sostenere l'aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.
- Direttive e nuove risorse finalizzate all'immediato e stabile riconosci infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 ,e per la funzione di coordinamento, valorizzazione delle cliniche e gestionali degli interessati.