"Trasporto pubblico non efficace, serve fare di più": la lettera del sindaco di Segrate Paolo Micheli
In una lettera aperta il primo cittadino si rivolge all'Agenzia di Bacino, ad ATM, al Comune di Milano, alla Città Metropolitana di Milano e a Regione Lombardia
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"Quotidianamente riceviamo segnalazioni che raccontano di un trasporto pubblico locale non efficace. È necessario fare di più, ma innanzitutto è necessario fare meglio". Così il sindaco Paolo Micheli, a nome di tutta l'amministrazione di Segrate, si rivolge "a tutti gli attori protagonisti della mobilità milanese: all'Agenzia di Bacino, ad ATM, al Comune di Milano, alla Città Metropolitana di Milano e a Regione Lombardia" per chiedere "un trasporto pubblico locale all’avanguardia" in una lettera aperta condivisa con la stampa e pubblicata sui canali social del primo cittadino.
Il testo integrale della lettera del sindaco Micheli
Lettera aperta di amministratori che sognano una città a misura di cittadini: abbiamo bisogno di un trasporto pubblico locale all’avanguardia.
Noi amministratori di Segrate abbiamo un obiettivo: vogliamo che la nostra città sia un modello di alta qualità della vita. Per raggiungerlo dobbiamo concentrarci anche e soprattutto sul tema della mobilità. I segratesi di oggi e di domani, di ogni età e condizione sociale, devono potersi muoversi liberamente da un quartiere all'altro, verso Milano, verso l'ospedale o verso l'attuale e la futura stazione ferroviaria e metropolitana senza utilizzare l’auto. Molte delle azioni che abbiamo progettato e realizzato in questi anni guardano in questa direzione. Penso al prolungamento della M4, alla stazione di porta e al progetto del Chilometroverde.
Per ottenere risultati concreti non basta più l'impegno seppur caparbio di un’amministrazione comunale, c’è bisogno di competenze, finanziamenti e sinergie extra locali. Per questo motivo noi amministratori di Segrate ci rivolgiamo a tutti gli attori protagonisti della mobilità milanese: all'Agenzia di Bacino, ad ATM, al Comune di Milano, alla Città Metropolitana di Milano e a Regione Lombardia.
Quotidianamente riceviamo segnalazioni che raccontano di un trasporto pubblico locale non efficace: ogni giorno studenti e lavoratori non riescono a raggiungere la scuola, l’università, il luogo di lavoro perché gli autobus sono troppo affollati da non riuscire a salirvi, perché le corse saltano o perché non sono sufficienti. È necessario fare di più, ma innanzitutto è necessario fare meglio, anche aggiustando rapidamente il tiro laddove fosse necessario e possibile. Ma ognuno deve fare la propria parte assumendosi le proprie responsabilità.
Chiediamo all'Agenzia di Bacino di essere più agile e proattiva. Un esempio? Il Piano di Bacino del lontano 2019 che avrebbe dovuto ristrutturare tutto il trasporto locale che fine ha fatto? Ci abbiamo lavorato tutti con impegno. Eppure i buoni propositi di rendere il TPL più capillare, di collegare meglio gli snodi strategici della mobilità e in generale di accentrare la gestione per avere una miglior visione di insieme, ad oggi è solo un’occasione mancata.
Chiediamo ad ATM di svolgere un servizio più adeguato. Di rispettare con precisione “giapponese” il numero di corse stabilite e gli orari e di far garantire col massimo rigore in caso di subappalto un servizio come pattuito. Non è ammissibile nel 2025 non poter arrivare a scuola perché l’autobus non è passato o perché l’autobus è troppo affollato da non riuscirvi a salire o perché l'autobus ha un nuovo deposito più lontano del precedente e gli autisti però si muovono sempre alla stessa ora. Il problema è la mancanza di conducenti? Si trovi una soluzione. Siamo disponibili a dare una mano, ma finché le loro condizioni di lavoro non saranno migliorate la situazione difficilmente cambierà. Tutti sappiamo quanto sia usurante guidare un mezzo pubblico. Chiediamo quindi ad ATM di tornare ad essere l’AZIENDA TRASPORTI MILANESI (sí, scritto tutto in maiuscolo), di fare più investimenti e di venire incontro alle esigenze delle amministrazioni come la nostra che vogliono potenziare i servizi.
Chiediamo al Comune di Milano, alla Città Metropolitana di Milano e a Regione Lombardia di non lasciarci soli e lontani; di vedere nel potenziamento del trasporto pubblico locale anche al di fuori dei confini cittadini un’occasione per migliorare la mobilità interna. Milano sta viaggiando velocemente negli ultimi anni, ma non può viaggiare da sola, deve prendersi cura anche delle realtà vicine che hanno poteri contrattuali minimi. Deve unirsi alla nostra battaglia per permetterci di vincerla.
Chiediamo pertanto a tutti gli attori in gioco di prendersi e prenderci per mano e costruire una mobilità davvero a misura di cittadino. Noi stiamo progettando la Segrate del futuro che è una città che crede nei mezzi pubblici come modo efficiente e veloce di muoversi nel tragitto casa-scuola-lavoro. Noi siamo pronti a fare ingenti investimenti, e voi?
Trasporti pubblici a Segrate tra novità e polemiche
L'inefficienza del trasporto pubblico locale era già stata al centro di uno "sfogo social" di Micheli lo scorso gennaio:
Da amministratore, ma prima ancora da cittadino, faccio fatica a rimanere impassibile a guardare. E ci metto anche i ritardi degli autobus, le corse che saltano e le persone che ogni giorno rimangono a piedi alle fermate, purtroppo anche a quelle segratesi. Che fare? Noi sindaci e amministratori locali ci mettiamo sempre la faccia, facendoci carico delle lamentele degli utenti giustamente arrabbiati, senza però avere in mano il pallino della partita che si gioca a piani decisamente più alti. Un esempio? Il sistema del trasporto pubblico locale è in capo dal 2016 all’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Questo ente avrebbe dovuto dar corso al Programma di bacino, allo scopo di realizzare un sistema di trasporto pubblico unitario che avrebbe rivoluzionato e migliorato anche a Segrate il servizio pubblico, peccato che i bandi per affidare alle aziende di trasporto gli appalti non siano mai stati fatti, tutto è fermo e in proroga. Con ricadute negative sulla qualità del servizio. Se fossi il presidente di Regione Lombardia o il Ministro delle Infrastrutture inizierei ad occuparmi seriamente di trasporti (e non solo di sicurezza), azzerando subito il sistema nel tentativo di risolvere in modo serio quella che sta diventando un’emergenza sociale. Servono più finanziamenti per rendere efficienti le reti, più professionismo e meno politica nella scelta della classe dirigente e più cura dei dettagli. Noi amministratori locali siamo pronti a fare la nostra parte se chiamati in causa perché i pendolari non sono né di sinistra né di destra.
Per la mobilità locale segratese è un periodo di grande fermento, tra novità già avviate e altre in vista, ma anche polemiche, richieste di aiuto da parte dei cittadini e scontri politici. A fine gennaio i consiglieri di centrodestra, guidati dal primo firmatario Marco Carandina, hanno presentato un'interrogazione (ad oggi non ancora discussa in Consiglio) sullo stato delle linee ATM che nel corso degli ultimi mesi sono state tagliate o rimosse, in particolare la Linea 925 (completamente rimossa tra Redecesio e Lavanderie ma attiva a Milano 2), 38 (rimossa a Novegro), 73 (rimossa e poi sostituita dalla 973) e 39 (ridotta del 45%).
Tutto è cominciato con l’introduzione del progetto Chiamabus, che avrebbe dovuto garantire un servizio più capillare ed efficiente. Ma l’amministrazione non aveva mai spiegato che questo servizio sarebbe stato in sostituzione alle Linee ATM “normali”, cosa che sta causando non pochi disagi. Nei weekend il quartiere di Lavanderie resta completamente senza mezzi di trasporto. I cittadini si sono organizzati in due raccolte firme, una partita dagli studenti e l’altra dai residenti di Redecesio, per un totale di circa 700 firme. Ora noi chiediamo all’amministrazione come sta lavorando per garantire un servizio di trasporto efficiente a tutti i segratesi
ha spiegato Carandina.