La rivendicazione

Raid no vax a Inzago e Busnago: ecco chi c'è dietro

Immagini dei muri imbrattati sono state condivise nella chat di un gruppo di complottisti

Raid no vax a Inzago e Busnago: ecco chi c'è dietro
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Identico colore, identici messaggi, identici bersagli. Come riportano i colleghi di PrimaMonza, la mano dietro al raid vandalico no vax messo a segno a Besana in Brianza nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 novembre è la stessa che ha colpito, nelle medesime ore, a Busnago e Inzago. Così come nel Meratese e a Capriate San Gervasio quest’estate.

La rivendicazione

Si tratta di una rete organizzata che corre lungo tutto il Paese e anche oltre. Ruota attorno a "chat di reclutamento" su Telegram, applicazione di messaggistica istantanea. Una tra le più utilizzate è contrassegnata dalla doppia "V" rossa, simbolo del movimento no-vax: un sistema di propaganda che conta oltre 18mila iscritti anonimi da tutta Italia, nel quale "guerrieri più esperti" sono pronti ad impartire vere e proprie "lezioni" su come "aderire alla lotta", in una escalation di predicazione no vax, fake news sui vaccini e conseguenti prove di azioni vandaliche. Come quelle messe a segno la scorsa settimana a Busnago e Inzago, che hanno accostato la morte di Giada Pollara alle vaccinazioni, puntualmente immortalate e rivendicate sulla chat nella giornata di venerdì 3 novembre.

Le informazioni condivise sono migliaia dal 2021 ad oggi: si va dai concetti di "dittatura sanitaria" alle teorie sul nuovo ordine mondiale, il controllo della mente umana attraverso i microchip e il 5G, per arrivare al rifiuto totale delle evidenze sul cambiamento climatico, queste ultime bollate quale "ennesima fregatura" congegnata dai potenti per controllare le menti.

Ci sono inoltre diversi account sui quali cliccare, sempre attivi online, nomi in codice, che rispondono in pochi minuti. Ad agosto, i colleghi del "Giornale di Merate" sono entrati nella chatroom di uno di loro, "Littl3 Fox". Prima sono stati invitati a guardare un video pubblicato relativo a teorie del "pensiero unico"; poi a una "chat live" di reclutamento. Se ne contano quotidianamente cinque, divise tra primo pomeriggio e sera, riservate ad "aspiranti guerrieri", è messo bene in chiaro. La conversazione si svolge in anonimato. Dall’altra parte i colleghi hanno ascoltato la voce di una donna sui 40 anni con l’accento bresciano. Era a casa con i figli, che si sentivano giocare in sottofondo, e intanto arruolava "nuovi guerrieri" pronti a scagliarsi contro il sistema.
E’ seguita l’indicazione di un’intera libreria di documenti (manuali, video e file audio) per incominciare l’addestramento. "Una volta apprese le nozioni, ogni aspirante guerriero deve sottoporsi ad un test - spiegava Littl3 Fox - Poi potrai passare all’azione. Se sei bravo con il computer, ad esempio, potrai agire sui social che preferisci o aiutare i nostri grafici a realizzare video e immagini. Oppure, se sei un uomo della notte, ti potrai unire a quel tipo di battaglia". Per farlo, è necessario imparare il "dodecalogo del guerriero". In dodici regole l’essenza di una "lotta al sistema". Chi vuole unirsi deve "capire che usare la violenza fisica è inutile oltre che dannoso". I raid ai danni degli edifici pubblici sembrano dunque l’atto più estremo che i complottisti sono pronti a mettere in campo per far valere le proprie ragioni. "Il termine no vax si è evoluto e si riferisce a coloro che sono contro ogni obbligo sanitario - prosegue il dodecalogo - Capire che il nemico è il nazicomunismo e che ora dobbiamo affrontare il ‘nazismo sanitario’".

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