Omicidio di Sharon, l'assassino sapeva cosa stava facendo
Moussa Sangare non risulta affetto da alcun vizio di mente e quindi sarebbe stato perfettamente in grado di intendere e volere

E' stata depositata la perizia psichiatrica su Moussa Sangare, imputato per l'omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate la notte tra il 29 e 30 luglio del 2024 a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo.
Depositata la perizia
Secondo la psichiatra Giuseppina Paulillo, a cui la Corte d'Assise lo scorso 1 aprile ha affidato l'incarico medico peritale, Sangare, 30enne residente a Suisio, soffre di un disturbo di personalità di tipo narcisistico e antisociale, ma ciò non influirebbe sulla sua lucidità evidenziando anche "assenza di rimorsi ed empatia".
Le conclusioni della perizia saranno discusse in udienza il 22 settembre 2025 alla presenza delle parti. L'imputato, che aveva confessato il delitto, ha ritrattato sostenendo di non essere stato lui ad ammazzare la donna.
L'uomo, secondo quanto riportato da fonti di stampa, non risulta affetto da alcun vizio di mente e quindi sarebbe stato perfettamente in grado di intendere e volere.
L’uomo è accusato di omicidio pluriaggravato e, oltre ai futili motivi e alla premeditazione, il pm gli ha contestato l'aggravante della minorata difesa per l'orario notturno. Quest'ultima si spiega perché Verzeni è stata uccisa mentre era sola, in un luogo deserto e aveva le cuffie alle orecchie e così era più vulnerabile a un'aggressione, ancor più perché sorpresa di spalle.
Il tragico episodio era accaduto nella notte tra il 29 e il 30 luglio quando la ragazza, 33 anni, che lavorava come barista in un locale di Brembate, era stata accoltellata in strada a poca distanza dalla sua abitazione di Terno D’Isola, durante una passeggiata notturna. L’arresto di Moussa Sangare era arrivato al termine di un mese di indagini.