MELZO INCONTRA

Non esistono ragazzi cattivi a Melzo Incontra con la comunità Kayros

Il dialogo-testimonianza guidato da don Claudio Burgio ha scaldato la Sala Argentia di Gorgonzola per una serata di riflessione

Non esistono ragazzi cattivi a Melzo Incontra con la comunità Kayros

Li chiamano maranza o baby gang, ma le etichette sono diventate espedienti per tentare di trovare un ordine nella complessità del mondo giovanile. Per andare “Oltre l’incertezza”, ormai caratteristica dell’età adolescenziale e tema della quarta edizione di Melzo Incontra, sono saliti sul palco di Sala Argentia a Gorgonzola ieri sera, martedì 16 settembre 2025, i giovani della comunità Kayros.

Una testimonianza diretta dei ragazzi di Kayros

Il teatro ha accolto lo spettacolo “Non esistono ragazzi cattivi”, una testimonianza interamente interpretata dai ragazzi della comunità Kayros di don Claudio Burgio, tra i primi appuntamenti della rassegna che si concluderà, come da tradizione, dopo due settimane ricche di incontri, eventi, momenti di comunità, spunti di riflessione e occasione ludiche di socializzazione.

Tra parole chiave, racconti e musica il sacerdote ha guidato i suoi ragazzi in una testimonianza a viso aperto, caratterizzata da emozioni autentiche, spontaneità e le passioni dei giovani celate spesso da una fragilità che li ha portati a dover affrontare le conseguenze delle proprie azioni.

Stasera non vogliamo cercare definizioni, ma sospendere il giudizio per ascoltare, provare a capire quello che i ragazzi vorranno donarci. Dietro a un reato ci sono tante motivazioni, legittime o meno. Si possono commettere per divertimento, per fame, per necessità. Gli errori ci sono, ma c’è anche la fragilità. La musica in tutto questo, che sia rap o trap, è un espediente per comunicare, esprimersi e raccontarsi nel modo più autentico possibile.

ha detto don Claudio Burgio.

I racconti in prima persona

Davide, Luca, Leo, Bilal, Zaccaria, Origgi, Gamal e Lamine. Otto volti e altrettante storie da raccontare. Otto ragazzi che si sono messi a nudo di fronte a una platea attenta e gremita per esporsi e svelare ciò che si nasconde dietro ai loro gesti. Molti dei quali li hanno portati a finire dietro le sbarre ma per i quali c’è stato uno spiraglio di luce: la comunità Kayros.

Dopo una lunga detenzione al carcere di Opera, nel 2018 ho iniziato a lavorare per i servizi sociali dei minori grazie all’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario. Uscivo da un carcere per andare in un altro. Mi sono reso conto che era come guardarsi allo specchio. Ero andato a sistemare la camera che avevo occupato quando ero minorenne. Erano passati 27 anni ed ero tornato in una struttura minorile da detenuto. Lì ho iniziato a riflettere. Poi sono stato assunto in un ristorante a Milano come cuoco, il mio lavoro. Ho chiesto di fare un corso di cucina due volte a settimana da Kayros, poi sono diventate tre volte. Oggi sono qui stabilmente.

ha raccontato Davide.

C’è chi ha trasformato la propria passione in un’occasione di rinascita, come Luca:

Ho scelto spontaneamente di entrare in comunità a 18 anni. Avevo i soldi in tasca ma non riuscivo a vivere e ho cominciato a prendere psicofarmaci. Una mattina avevo esagerato e avevo pensato di togliermi la vita. Ma prima di farlo mi sono venuti in mente il volto e le parole di Daniel, un educatore di Kayros che avevo incrociato qualche tempo prima a un meeting. In quell’occasione non lo avevo calcolato ma è stato lui a salvarmi la vita.

“Sono ragazzi spavaldi e fragili”

Tra i ragazzi ospitati da don Burgio, molti sono noti per gli illeciti compiuti, ad esempio Bilal, che a 12 anni era sui giornali e in televisione per i furti di collanine, oppure il trapper Zaccaria Mouhib, in arte “Baby Gang”, recentemente arrestato in centro a Milano. Ma ci sono anche volti conosciuti per azioni “eroiche”: Lamine infatti era stato protagonista del salvataggio di un’intera famiglia e del cagnolino di casa, dopo che un appartamento a Vimodrone, in via San Remigio, nel quale il nucleo viveva era stato interessato da un vasto incendio scoppiato all’improvviso.