Regione Lombardia continua a supportare le aziende e, riconoscendone il valore culturale ed economico, ha deciso di proseguire l’impegno nel sostegno ai Musei di impresa.
Rifinanziato il bando con ulteriori 1.033.600 euro
Dopo un primo stanziamento di mezzo milione di euro, la Giunta regionale ha rifinanziato il bando con ulteriori 1.033.600 euro, portando così la dotazione complessiva a 1.533.600 euro. L’iniziativa, promossa dall’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, insieme all’assessore alla Cultura, Francesca Caruso, sostiene le aziende lombarde che scelgono di raccontare la propria storia attraverso spazi museali, valorizzando il patrimonio tecnico-industriale e la cultura del lavoro della Regione.
Anche l’Adda Martesana ne beneficerà. Rientrano infatti tra coloro che riceveranno le risorse il Memoria e Futuro – Museo e archivio d’impresa Famiglia Doneda di Brembate (50mila euro di contributo), il Museo d’Impresa Bosch Rexroth Italia L’officina di Cernusco sul Naviglio (38mila), l’Alstom Sesto San Giovanni: tra storia e innovazione ferroviaria di Sesto San Giovanni (50mila euro) e Mmn M’useum di Trezzo sull’Adda (50mila euro).
Grazie al rifinanziamento, Regione Lombardia ha potuto concedere il contributo previsto dal bando ai 33 progetti ammessi in graduatoria. Tra gli interventi finanziabili rientrano la realizzazione di nuovi spazi espositivi, anche digitali, e la valorizzazione dei siti esistenti; il restauro delle collezioni; le attività di informazione; i progetti di collaborazione con le istituzioni del territorio; l’assegnazione di borse di studio.
A testimoniare il valore di questa iniziativa, l’assessore Guidesi e il presidente dell’associazione Museimpresa, Antonio Calabrò, hanno visitato l’azienda di macchinari agricoli Sdf di Treviglio e il relativo museo. Inaugurato nel 2008, il Museo Same custodisce prototipi e trattori di serie in perfetto stato di conservazione, oltre a documentazione testuale e iconografica. Uno spazio che testimonia non solo la storia di Sdf, ma anche un capitolo fondamentale della meccanizzazione agricola italiana.
Il Museo Same è un esempio concreto di come un’impresa possa trasformare la propria storia in patrimonio dell’intera comunità, mettendo a disposizione conoscenze, innovazione e valori che hanno contribuito allo sviluppo del territorio. È questo lo spirito con cui continuiamo a sostenere i Musei di Impresa: raccontare alle nuove generazioni che il lavoro, l’ingegno e il coraggio imprenditoriale sono i pilastri su cui la Lombardia ha costruito il suo primato economico e sociale
ha sottolineato Guidesi.
I Musei di Impresa sono veri e propri beni culturali. Documenti, macchinari e marchi raccontano la vita delle nostre comunità e meritano, quindi, di essere preservati e valorizzati
ha aggiunto Caruso.
Siamo orgogliosi del riconoscimento ottenuto da Regione Lombardia che ci consente di arricchire l’offerta culturale del Museo Same e dell’Archivio Storico Sdf, che ogni anno accolgono circa 10mila visitatori, soprattutto studenti e appassionati. Il nostro museo, oltre a rappresentare un luogo della memoria industriale, racconta l’evoluzione della meccanizzazione agricola italiana e testimonia i valori trasmessi dal nostro fondatore, ancora profondamente attuali: entusiasmo, umiltà e tenacia
ha dichiarato Ludovico Bussolati, presidente e Ceo di Sdf.
I musei e gli archivi storici d’impresa sono uno strumento essenziale per custodire e valorizzare il patrimonio storico aziendale e farne una leva di produttività e competitività. E proprio la Lombardia è il territorio di maggior diffusione di una cultura d’impresa così rilevante. Il Museo Same ne è testimonianza esemplare. Museimpresa, l’associazione nata quasi 25 anni fa per iniziativa di Assolombarda e Confindustria, esprime dunque un chiaro giudizio positivo sulla legge in materia della Regione Lombardia, con la speranza che altre Regioni ne seguano l’esempio. Esprime inoltre un profondo apprezzamento per l’operato dell’assessore allo Sviluppo economico Guidesi e dell’assessore alla Cultura Caruso. E si augura che una sempre più efficace applicazione del provvedimento stimoli le imprese del territorio a investire sulla salvaguardia della memoria del ‘saper fare’ come cardine di sviluppo economico, sociale e culturale
ha evidenziato Antonio Calabrò.