Provvedimento

Mandria sequestrata a Cassano d'Adda, i vitelli tornano al proprietario

Il giudice ha accolto l'istanza dell'avvocato dell'allevatore e dieci bovini nati dopo il sequestro torneranno nelle stalle di Groppello.

Mandria sequestrata a Cassano d'Adda, i vitelli tornano al proprietario
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E' dal 2019 che, soprattutto tra gli animalisti, tiene banco la vicenda della mandria sequestrata a Cassano d'Adda con l'accusa di maltrattamenti al proprietario. Erano state proprio le associazioni a gioire quando avevano trasferito i bovini in rifugi e aziende agricole, dove sono nati alcuni vitellini. Ma questi ora dovranno tornare all'allevatore di Groppello.

Cassano d'Adda, il giudice dà ragione all'allevatore: i vitelli nati dopo il sequestro della mandria vanno restituiti

E' stato accusato di maltrattamenti e abbandono di animali e per questo gli erano stati sequestrati 39 bovini tra mucche, i loro figli e un toro. Ma ora l'allevatore di Groppello Bruno Motta, riavrà dieci vitellini nelle sue stalle. Nei giorni scorsi, infatti, è stato notificato il provvedimento al suo avvocato, Corrado Limentani, che lo scorso anno si era presentato davanti al giudice del Tribunale del riesame per contestare la procedura che ha portato alla confisca dei vitellini. Al momento dell'intervento dei Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità) e dei veterinari di Ats (Agenzia di tutela della salute), che risale al novembre del 2019, non erano infatti ancora nati.

Non essendo ancora venuti al mondo, non potevano rientrare tra i capi maltrattati

"Esistono sentenze della Cassazione su casi simili in cui è stata data ragione ai proprietari - ha spiegato il legale - I neonati, dopo il sequestro, non potevano essere equiparati agli animali che secondo l’accusa sarebbero stati oggetto di maltrattamenti, proprio perché ancora non erano venuti al mondo. Il giudice ha accolto e disposto la restituzione di una decina di capi".

Ma c’è ancora un problema: la mandria sequestrata era stata suddivisa in vari rifugi sparsi nel Nord d'Italia.

"Sono disseminati in diverse aziende agricole, stiamo cercando di recuperare gli indirizzi di dove si trovino ora - ha concluso Limentani - Siamo comunque soddisfatti della restituzione di questi capi".

Soddisfatto l'allevatore

Anche Motta è contento della notizia:

"Era corretto così - ha dichiarato - Sono miei e li rivoglio a casa. Questo provvedimento, finalmente, mi rende almeno un po’ di giustizia dato che ritengo che gli altri bovini siano stati sottratti indebitamente in un periodo in cui non stavo bene. Voglio rivedere i vitelli nelle stalle, e spero avverrà a breve".

 

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