La nuova sanità disegnata dalle Case di Comunità
Nell’Asst Melegnano Martesana ne sono previste quattordici (e cinque Ospedali di Comunità), di cui dieci già finanziate
Nel Primo piano in edicola da oggi, sabato 8 aprile 2023, con la Gazzetta della Martesana e la Gazzetta dell'Adda trovate un ampio servizio di due pagine per fare il punto della situazione sul nostro territorio in merito alle Case di Comunità.
Case di Comunità, tra quelle già attive e altre che verranno
Stiamo vivendo una fase transitoria e delicata. Necessaria, però, per andare oltre il binomio medico di base-ospedale che, da sempre, si pone davanti a un paziente che necessita di cure, per arrivare a quella medicina di prossimità più funzionale non solo alle esigenze degli utenti, ma anche allo stato attuale della sanità lombarda.
In tutto questo il ruolo delle Asst è fondamentale per tradurre le indicazioni della Regione: Francesco Laurelli, direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Melegnano e Martesana, lo sa bene e dal quartier generale di Vizzolo Predabissi la fase organizzativa viene studiata nei dettagli. E non potrebbe essere diversamente per una Asst che ha in carico oltre 630mila cittadini.
I distretti
Uno dei primi passaggi è stato la suddivisione del territorio in Distretti, cinque per la precisione: Adda (che comprende la zona da Trezzo a Settala per 126mila residenti), Alta Martesana (da Cernusco sul Naviglio a Gessate, passando per Carugate, Cassina e Gorgonzola per 121mila abitanti), Bassa Martesana-Paullese (comprendente, tra gli altri, Pioltello, Vimodrone, Segrate, Rodano e Peschiera per 149mila abitanti), Sud Est Milano (da San Donato Milanese e San Zenone al Lambro per 110mila abitanti) e Visconteo (da Locate Triulzi a Vernate per 123mila residenti). E sarà in questi cinque ambiti che troveranno (o hanno trovato, in alcuni casi) sede il presente e soprattutto il futuro della sanità lombarda: le Case di Comunità con annessi, in alcuni casi, gli Ospedali di Comunità.
Nell’ambito dell’Asst sono previste 14 Case di Comunità (e 5 Ospedali di Comunità), di cui otto nel "nostro" territorio (Trezzo, Vaprio, Cassano, Gorgonzola, Cernusco, Segrate, Pioltello e Liscate) e tre Ospedali di Comunità (Gorgonzola, Cassano e Vaprio): in alcuni casi i progetti, oltre che approvati, sono anche stati finanziati (dieci per la precisione, tra cui Liscate, Segrate, San Giuliano e Rozzano), dove si stanno definendo i progetti per poi procedere con l’appalto dei lavori, mentre non sono stati ancora finanziati Lacchiarella, Opera, Peschiera e Cernusco. Le previsioni sono di completare i progetti in primavera, poi di procedere all’affidamento dei lavori con i cantieri che dovrebbero partire in estate: il primo sarà a Pioltello tra fine giugno e inizio luglio, mentre gli altri dopo l’estate.
Il direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Melegnano e Martesana Laurelli ha fatto il punto della situazione:
Abbiamo attivato quattro Case di Comunità temporanee nel 2022: Vaprio, Cassano, Gorgonzola e Peschiera Borromeo. In queste sedi c’erano già dei servizi, che sono stati implementati (infermiere di famiglia, Pua, assistente sociale) e importante è stata la collaborazione con i Comuni e la comunità locale per trovare tutte le sinergie possibile per dare le migliori risposte ai cittadini. Queste quattro sono partite, ne faremo partire altre tre quest’anno su cui stiamo lavorando: Pioltello, Melegnano e Cernusco.
Pase: "Le Case di Comunità aggiungono servizi a quelli oggi esistenti"
Da componente della Commissione Sanità ha seguito in prima fila tutto l’iter della riforma varata da Regione Lombardia e ora resta sempre in prima fila per vedere (e verificare) come quella norma si realizza in concreto.
Riccardo Pase, consigliere regionale della Lega, ha accompagnato il direttore generale di Asst Melegnano Martesana Francesco Laurelli nel suo tour tra Vaprio, Gorgonzola, Trezzo e Cassano per vedere di persona i primi passi della "nuova" sanità lombarda.
Per lui le Case di Comunità sono un'opportunità per il territorio:
La pandemia ha dimostrato quando la nostra sanità fosse ospedalocentrica, mettendone a nudo le sue fragilità. Da qui si è posta la necessità di creare un telaio territoriale importante che non vada oltre agli ospedali, ma si affianchi a questi per garantire un servizio di qualità e territoriale: a questo rispondono le Case di Comunità, che aggiungono servizi a quelli oggi esistenti, non li tolgono. I primi che mi vengono in mente sono, ad esempio, quelli infermieristici e il Pua (Punto Unico di Accesso) in grado di dare supporto e assistenza a chi ne ha bisogno e che non sa come muoversi. Nel nostro tour i professionisti incontrati hanno rimarcato che il nuovo sistema crea vantaggi per tutti, per i pazienti e pure per i medici. Gli ospedali lombardi resteranno una eccellenza per la parte delle criticità, ma la presa in carico e la cronicità deve essere appannaggio delle Case di Comunità, realtà sempre più territoriale.