Oltre ogni limite

Impresa "brutale" per un atleta di Pioltello: completa 7,6km a nuoto, 360 in bici e 82 di corsa... in 36 ore

Giulio Dubbioso ha portato a termine la competizione nel nord del Galles: misure "ultra" con condizioni estreme

Impresa "brutale" per  un atleta di Pioltello:  completa 7,6km a nuoto, 360 in bici e 82 di corsa... in 36 ore
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Cosa c’è di più estremo di prendere parte a un triathlon nel nord del Galles, con distanze da Ironman e dislivello totale di 3.500 metri? Farlo con misure doppie. Chiedere per credere all’atleta di Pioltello  Giulio Dubbioso, di rientro dall’isola britannica dopo aver preso parte alla "2xBrutal"

Un'impresa "brutale"

Il "2xBrutal" è triathlon estremo che si sviluppa su 7,6 chilometri di nuoto, 360 in bicicletta e una maratona da 82 chilometri. Ossia esattamente il doppio delle distanze di un Ironman. Il tutto, tra l’altro, con condizioni meteo estreme, tra vento, freddo e pioggia e sbalzi di temperatura repentini. Una competizione in cui era l’unico italiano ai nastri di partenza e che ha concluso in meno di 36 ore classificandosi al sesto posto complessivo.

In realtà il mio obiettivo era di misurarmi sulla distanza tripla, così ho scelto di fare la doppia come preparazione per capire difficoltà e metodologie di preparazione. Non ho modificato il mio allenamento, né ho aumentato i carichi di lavoro. Mi sono concentrato molto sull’aspetto mentale e sulla parte psicologica nel superare le difficoltà che si creano quando percorri distanze ultra.

ha raccontato l'atleta pioltellese che, nella vita, fa il ricercatore nel  settore dell'ingegneria navale.

Oltre ogni limite

Prima della "Brutal", Dubbioso si era già disimpegnato in due gare estreme in Norvegia (la "Norseman") e in Scozia (il "Celtman")  e non è nuovo a imprese che superano i limiti delle capacità umane.

Voglio ringraziare il mio meccanico Claudio Bombelli della Lombarda di Segrate, che ha realizzato una bici apposita per me per queste distanze, ma soprattutto un plauso va ad Andrea Venturini, il mio supporter che mi ha affiancato per la prima volta. Insieme ci siamo fatti 36 ore di gara filate, senza dormire, e con rifornimenti di cibo ogni 45 minuti. Anche per lui è stata “estrema” tanto che ho voluto che arrivasse al traguardo insieme a me.

ha proseguito il pioltellese

Non ho mai pensato di mollare, sia per gli amici che facevano il tifo a distanza, ma anche perché è l'unico modo in questa fase della mia vita che concepisco per onorare mia mamma che non ha mai potuto fare sport. E poi, è il mio modo di dire a fatti e non a parole ai miei tre nipotini Linda, Angela e Alessandro che con disciplina e passione si possono realizzare i propri sogni.

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