La testimonianza

Famiglia di Pioltello ospita una coppia di profughi ucraini con i loro figli: "Non pensavamo arrivasse la guerra"

Concetta Risi e il marito Diego hanno accolto in casa loro i familiari della loro badante ucraina. Ci sono anche due bambini di 13 e 8 anni.

Famiglia di Pioltello ospita una coppia di profughi ucraini con i loro figli: "Non pensavamo arrivasse la guerra"
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Non ha esitato ad aprire le porte della propria abitazione a chi era in fuga dalla guerra. Così una famiglia di Pioltello ha accolto in casa Alessandro, la sua compagna Uljana e i due figli Victoria Vladimiro di 13 e 8 anni. Profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.

A Pioltello ospite una famiglia in fuga

Concetta Risi  e suo marito Diego non sono rimasti insensibili di fronte alle lacrime e alla disperazione della badante di nonno DomenicoLjubov, una donna trasferitasi in Italia dall'Ucraina ormai da molti anni. Nel suo Paese di origine, però, restava ancora il suo unico figlio Alessandro con la sua famiglia. Da quando giovedì sono cadute le prime bombe a Kiev e nella altre grandi città, la donna ha vissuto nell'ansia di perdere le persone a lei più care. Così Concetta e Diego le hanno offerto aiuto proponendosi per ospitare la sua famiglia in fuga dalla guerra.

La guerra in Ucraina è arrivata anche in Martesana

Sono tante le persone, le associazioni e le realtà che stanno cercando di fare la propria parte per aiutare il popolo ucraino. C'è chi lo fa organizzando manifestazioni o momenti di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, chi raccogliendo denaro e beni di prima necessità da inviare nell'Europa Orientale utilizzando i canali umanitari che si stanno via via organizzando. Poi ci sono coloro che conoscono persone ucraine o che hanno collegamenti con le comunità ortodosso e non hanno esitato a mettere le proprie abitazioni a disposizione dei profughi.

"Piango per il mio Paese, rido perché sono vivo"

Come Alessandro e la sua famiglia, strappati dalle loro case dalle bombe russe.

In quasi tutte le famiglie ucraine almeno un componente si è trasferito nell’Unione europea per vivere e lavorare. Si guadagnano più soldi, che poi vengono inviati a casa e permettono di vivere bene. Da quando si è instaurato il governo di Volodymyr Zelens'kyj sono cambiate tante cose. Ha portato le strade tra le principali città, ha lavorato per la digitalizzazione del Paese. Dopo tanti anni pensavamo di essere usciti dalla dominazione sovietica. Sappiamo come si vive in Russia, o meglio come si sopravvive, e non vogliamo certamente finire così. Ma se oggi facessero un referendum per chiederci cosa vogliamo fare, io sinceramente accetterei tutto pur di far cessare questa guerra. Oggi mi chiedete cosa provo: io invece mi domando cosa stanno vivendo i miei amici che sono rimasti là. Sinceramente faccio fatica a immaginare il senso di terrore, di abbandono e di incertezza che possono vivere. E piango per il mio Paese. ma al tempo stesso sono felice di essere vivo

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 26 febbraio 2022.

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