Braccio di ferro sull'Imu tra Comune e casa di riposo: accordo trovato
A Vimodrone è stato chiuso un vortice di contenziosi tra l'Amministrazione e l'istituto geriatrico Golgi Redaelli
L’accordo raggiunto tra le parti permetterà di estinguere i numerosi contenziosi in essere pendenti in vari gradi di giudizio, ma tutti incentrati su un minimo comun denominatore: l’Imu.
Scoppia la pace sull'Imu
È scoppiata la pace (fiscale) tra l’Azienda di servizi alla persona Golgi Redaelli e l’Amministrazione comunale di Vimodrone guidata dal sindaco Dario Veneroni, che ha deciso di accogliere la proposta di conciliazione giudiziale avanzata dall’Asp. Così facendo verrà meno e si esaurirà il vortice di ricorsi e controricorsi che ha visto coinvolti la casa di riposo di via Leopardi e l’ente in un braccio di ferro lungo, estenuante e sostanzioso, per le cifre in ballo.
Gli avvisi di accertamento
Sono sette gli avvisi di accertamento inviati nel corso del tempo dal Municipio, che la Rsa ha impugnato con esiti altalenanti: si tratta delle annualità comprese tra il 2012 e il 2018, impelagate tra le Corti di giustizia tributaria provinciale e regionale e la Corte di Cassazione di Roma.
I numerosi procedimenti aperti
Bisogna tener presente che ogni ricorso fa storia a sé, con fascicoli e giudici separati che procedono in parallelo. Di fatto, però, venendo a conoscenza della mole complessiva di ricorsi, almeno due togati hanno espresso caldamente alle parti di arrivare a un accordo conciliativo.
Il confronto tra le parti
Il Comune (tramite i due avvocati che stanno seguendo i contenziosi) e il Golgi Redaelli per mesi sono stati impegnati nella quadratura del cerchio, che è stata trovata solo recentemente a seguito anche di due incontri vis-à-vis. La bozza di accordo ha ricevuto nei giorni scorsi il via libera dalla Giunta Veneroni, che ha tenuto conto "degli ingenti costi sostenuti per i procedimenti giudiziari, sia in termini di spese legali sia di risorse umane interne impegnate nelle fasi istruttorie e post giudizio".
Senza tralasciare ulteriori contenziosi che sarebbero potuti venire alla luce in seguito. L’accordo tombale, infatti, prevede la rinuncia ad avviare "ogni ulteriore azione di responsabilità". Ergo: basta avvisi di accertamento e quindi stop ricorsi.
Cosa prevede l'accordo
Cosa prevede l’accordo? In primis la messa in chiaro delle modalità con le quali la casa di riposo dovrà pagare in futuro l’Imu. In secondo luogo si affronta il passato. L’ente incasserà una somma pari 863.356,98 euro, di cui euro 57.853,46 già versati in seguito alla rateizzazione in essere sull’annualità 2014, 50.343,97 entro 20 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo conciliativo e, presumibilmente nel 2024, 201.375,88 euro per ciascuna annualità tra il 2025 e il 2027 e 151.031,91 per il 2028, oltre al rimborso delle spese legali sostenute nei vari gradi di giudizio che ammontano a 55.812,72 euro.
"Queste risorse porteranno un beneficio immediato e certo al bilancio, a differenza di una risoluzione incerta dei contenziosi in essere dovuta all’orientamento non ancora del tutto cristallizzato da parte della giurisprudenza sull’oggetto del contenzioso aperto con l’Asp Golgi Redaelli", hanno evidenziato dalla Giunta.
Il nocciolo della questione
Per l’Amministrazione, e precisamente per l’Ufficio tributi, la casa di riposo è una struttura promiscua, nella quale convivono anche attività a scopo di lucro. C’è infatti il bar, destinato agli ospiti, ma anche ai loro parenti, oltre al servizio di ricovero a pagamento. L’istituto, invece, da parte sua contestava che il Comune per l’Imu calcolasse le dimensioni di tutta la struttura di via Leopardi da quasi 30mila metri quadrati e non solo dei locali dove si svolge l’attività commerciale in senso stretto. La Rsa di fatto chiedeva di essere trattata alla stregua degli ospedali pubblici.