Via Unità d'Italia

Basta caldaia in comune tra i condomìni e la scuola, il sindaco di Pozzo D'Adda chiede... il divorzio dai residenti

Il Comune vorrebbe sganciare il plesso scolastico, ma i cittadini devono valutare una loro soluzione

Basta caldaia in comune tra i condomìni e la scuola, il sindaco di Pozzo D'Adda chiede... il divorzio dai residenti
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Basta caldaia in comune tra i condomini di via Unità d'Italia e le scuole. Il sindaco di Pozzo D'Adda Andrea Villa giovedì 26 gennaio 2023 ha incontrato di nuovo i residenti per fare il punto della situazione e valutare la possibilità di un... "divorzio".

Tutta colpa di una convenzione del 2009

Tutta colpa di una convenzione siglata nel 2009, quando Comune e costruttore siglarono l’accordo per la realizzazione di sei palazzine e del nuovo plesso scolastico. A riscaldare le strutture ci avrebbe pensato una sola centrale termica che, negli anni successivi, sarebbe stata sostituita con un impianto di cogenerazione di ultima generazione. Cosa che però non è mai avvenuta, e i guasti e i malfunzionamenti nel corso di questi anni sono stati all’ordine del giorno.

A fine 2021 la ditta che aveva in mano la gestione del calore, la Eco Energia Srl, ha dichiarato fallimento. Da lì un lungo tira e molla con il curatore fallimentare, il gestore subentrato e il nuovo fornitore, esploso con lo spegnimento e la piombatura della caldaia ad agosto 2022.

Ora c'è Ates

Attualmente a gestire il riscaldamento è Ates, l'Azienda territoriale energia e servizi, ma il Comune punta a sganciare il plesso scolastico dall'impianto una volta per tutte.

In questo caso, due sono le soluzioni per i condomini: rendersi autonomi da un punto di vista energetico o decidere di realizzare una nuova caldaia con Ates. In entrambi i casi, ad aprire il portafoglio saranno solo loro.

La convenzione del 2009 è stata firmata dal Comune, perché ora siamo noi a pagarne le conseguenze? - si domandano alcuni residenti - Essere collegati alle scuole, in passato, ha scongiurato che l’impianto venisse chiuso. Stiamo pagando noi gli errori delle passate Amministrazioni, non è giusto. Dovremmo pensare di intraprendere un’azione legale, ma contro chi?

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 28 gennaio 2023. 

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