Il Comune scrive, sperando che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella risponda. E che il contenuto della missiva sia positivo.
Vimodrone vuole diventare città
Il Consiglio comunale di Vimodrone, nell’ultima sua seduta, ha approvato l’iter finalizzato al conferimento del titolo di “Città”, con tutti gli atti conseguenziali che ne deriveranno (come la modifica del gonfalone, giusto per fare un esempio).
La richiesta al presidente Mattarella
La richiesta è stata inoltrata dal sindaco Dario Veneroni, alla luce del voto favorevole del parlamentino locale, al ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Milano, affinché poi il “plico” finisca all’attenzione del Quirinale. Spetterà infatti al Colle la decisione finale.
Il corposo file inviato al Quirinale
Nella corposa relazione illustrativa di oltre cento pagine, che è stata allegata alla richiesta del titolo, l’Amministrazione ha elencato le caratteristiche del paese e le sue peculiarità.
In base all’ordinamento delle autonomie locali, il titolo di “Città” può essere riconosciuto ai Comuni “insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza” che riveste nel territorio, nel caso di Vimodrone nell’Adda Martesana e nella prima cintura dell’hinterland del capoluogo di Regione.
Sono stati elencati in primis i monumenti storico-artistici di pregio: dalla chiesa di Santa Maria Nova con il suo ciclo di affreschi, che nel 2025 festeggia i suoi 500 anni dalla fondazione, a Villa Cazzaniga, da Villa Torri (che è soggetta a un importante e oneroso intervento di ristrutturazione) alla chiesa di San Remigio, passando anche da esempi di architettura moderna, quali il Quartiere Martesana, la torre Minec progettata dall’architetto Mario Botta e il nuovo auditorium di viale Martesana, e di street art diffusa, come le opere murarie realizzate sulle facciate delle scuole cittadine della biblioteca Lea Garofalo.
A tutto ciò si sommano importanti iniziative culturali apprezzate a livello sovracomunale (come il concorso per giovani musicisti e quello per i cortometraggi a cura del Cineforum), la presenza di strutture assistenziali di rilievo (come il Golgi Redaelli, la residenza Ail da poco inaugurata in centro e la comunità Kayros), il sistema di welfare (come gli asili nido), per non parlare delle due fermate cittadine della metropolitana M2 e dell’asse del Naviglio Martesana. Senza tralasciare il semplice dato statistico della popolazione, ormai assestatosi attorno a quota 17mila abitanti.