In Prefettura consegnate le medaglie agli internati nei campi nazisti: 43 vengono dall'Adda Martesana
Ieri, lunedì 27 gennaio 2025, nella sala conferenze al terzo piano di Palazzo reale in piazza del Duomo a Milano, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia ha consegnato le medaglie d'onore ai familiari delle vittime delle deportazioni nei campi di lavoro in Nord Europa da parte dei nazisti. Degli insigniti, 43 provengono dall'Adda Martesana.
Le vittime del rastrellamento di Carugate
Era il 16 giugno del 1943 quando 96 carugatesi furono rastrellati dai soldati nazisti per essere portati nei campi di lavoro. Quella mattina, all'alba, le forze repubblichine e tedesche accerchiarono il paese e consegnarono al podestà, Angelo Scotti, un ultimatum: tutti gli uomini di età compresa tra i 18 e i 28 anni dovevano presentarsi in piazza e le famiglie dovevano consegnare gli apparecchi radioriceventi e radiotrasmittenti. Ogni tentativo di resistenza o fuga sarebbe stato punito con la morte. Ben 96 ragazzi furono caricati su pullman, portati prima a Monza, poi a Milano e quindi in Germania. Tornarono solo poco più di un anno dopo, nell'agosto del '45. Tutti quanti, tutti salvi.
Ieri 33 di quei 96 deportati sono stati insigniti con la medaglia al valore dal prefetto di Milano. A ritirare il premio i familiari insieme ai sindaci dei rispettivi Comuni di residenza, in particolare di Carugate Luca Maggioni, la vicesindaca di Cernusco sul Naviglio Paola Colombo e la prima cittadina di Cassina de' Pecchi Elisa Balconi.
Sono orgogliosa di poter testimoniare personalmente che Cassina non dimentica, ed anzi ricorda, vuole continuare a ricordare i concittadini che hanno pagato con la vita o con immani sofferenze il loro tributo per un’Italia libera dalla dittatura. Questo evento così alto, istituzionale e molto partecipato rientra a tutti gli effetti nel novero delle nostre azioni per tenere viva la memoria su quel terribile periodo della storia italiana
ha commentato la sindaca Balconi che ha accompagnato la nipote di Ferdinando Villa, Ornella, a ritirare la medaglia.
La medaglia ad Adobati di Pioltello
Tra gli insigniti della medaglia d'onore c'era anche Giuseppe Adobati, residente a Pioltello, che a 19 anni fu deportato dopo essere stato catturato mentre svolgeva il servizio di leva in Piemonte. A ritirare il premio la figlia Adriana, che ha raccontato la storia del padre sottolineando come fondamentale per la sua salvezza fu l'intervento di una famiglia tedesca che, di nascosto, lo aiutò. Ad accompagnarla a ritirare il premio la sindaca Ivonne Cosciotti.