Presa di posizione

Libro su Ramelli a poche ore dal Giorno della Memoria, gli antifascisti: "Fermiamo la deriva"

A Brugherio un ampio fronte di partiti, liste e sindacati si schiera contro la presentazione organizzata da Fratelli d'Italia

Libro su Ramelli a poche ore dal Giorno della Memoria, gli antifascisti: "Fermiamo la deriva"
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Non accenna a placarsi il dibattito e il botta e risposta a Brugherio sulla figura di Sergio Ramelli e su una serie di iniziative portate avanti da Fratelli d'Italia.

Sergio Ramelli infiamma ancora il dibattito a Brugherio

Questa sera, venerdì 24 gennaio 2025, in aula consiliare si terrà la presentazione di un libro dedicato al 19enne, militante del Fronte della gioventù, ucciso nel 1975 a Milano da un gruppo della sinistra extraparlamentare. Il tutto a poche ore dalle celebrazioni per il Giorno della Memoria.

E questa (quasi) sovrapposizione ha spinto un nutrito gruppo di partiti, liste, sindacati e associazioni (15 in tutto) a pronunciare un corale "no".

"Siamo molto preoccupati per Brugherio - si legge in una nota firmata da Anpi, Pd, Brugherio è tua!, Alleanza Progressista, Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento Cinque Stelle, Rifondazione Comunista, Unione Popolare, Pci, Psi, Sinistra x Brugherio, Brugherio Futura, Spi Cgil, Uil e Italia Cuba - Prima la proposta di Fratelli d'Italia di intitolare una via a Sergio Ramelli, poi il blitz della violenta formazione neofascista di Blocco Studentesco che attacca illegalmente uno striscione sui muri di Villa Fiorita, infine il 24 gennaio (proprio alla vigilia della Giornata della Memoria e della posa della nuova pietra d’inciampo) la presentazione del libro dedicato a Sergio Ramelli con tanto di militanti, consiglieri regionali e sottosegretari".

"C'è dietro una strategia di Fratelli d'Italia"

Per l'ampio fronte antifascista dietro ci sarebbe una precisa strategia politica e "revisionista":

"Tutto ciò mette bene in evidenza come non siamo davanti a una semplice richiesta di interventi sulla toponomastica cittadina, alla volontà di riconciliazione, di riflessione sugli Anni di piombo, ma di una precisa strategia in corso in tutta Italia che vuole fare andare indietro gli orologi della storia - hanno proseguito i promotori del documento - Siamo i primi a essere consapevoli che la morte del giovane neofascista Ramelli fu un fatto tragico, così come tragica fu la morte di molti altri giovani di parte opposta, in quei terribili anni. Siamo i primi a condannare ogni atto di violenza politica. Abbiamo ben chiaro altresì come il Fronte della gioventù, di cui Ramelli era militante, fosse un movimento intriso di violenza, tanto che proprio in quegli anni si macchiò dell'uccisione del giovane agente Antonio Marino lanciandogli addosso una bomba a mano. Non è certo un caso che tutto ciò avvenga oggi in un clima di rigurgiti neofascisti e post fascisti, non è certo un caso che dovunque ci si raduni per celebrare Ramelli spuntino saluti romani e riti e modalità proprie di quel fascismo che abbiamo sconfitto grazie alla lotta di Liberazione, pagando con il sangue di molti giovani".

"Il fascismo non è un'opinione"

E ancora:

"Il fascismo non è un’opinione, è un crimine che la nostra Costituzione condanna. Auspichiamo che tutte le forze politiche e sociali e tutti i cittadini, che si riconoscono nella Costituzione repubblicana, si uniscano a noi nel contrastare questa deriva nel dibattito pubblico e nella narrazione della storia del nostro paese e nel non dare seguito a un'intitolazione provocatoria e divisiva, che nulla ha da insegnare alla democrazia".

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