Il dibattito

Via intitolata a Sergio Ramelli, l'Anpi dice no: "Brugherio non diventi palcoscenico per fascisti"

Il Consiglio comunale discuterà una mozione presentata da Fratelli d'Italia: "Piuttosto dedichiamo una strada a Lea Garofalo"

Via intitolata a Sergio Ramelli, l'Anpi dice no: "Brugherio non diventi palcoscenico per fascisti"
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L'Anpi di Brugherio ha pronunciato un secco "no" alla proposta che Fratelli d'Italia, con il capogruppo Giuseppe Calabretta, ufficializzerà questa sera, venerdì 29 novembre 2024, in Consiglio comunale: dedicare una via o un parco a Sergio Ramelli, militante neofascista del Fronte della gioventù (organizzazione legata al Msi) ucciso a Milano, nel 1975, da un gruppo della sinistra extraparlamentare.

Via intitolata a Sergio Ramelli, l'Anpi dice "no"

"Un giovane estremista di destra che partecipò ad alcune manifestazioni di piazza tra cui quella di Milano dove fu ucciso l'agente Antonio Marino con una bomba a mano - hanno osservato dall'Anpi locale - La manifestazione era organizzata dal Movimento Sociale Italiano e dal Fronte della gioventù. In quegli anni di terrore anche Ramelli è caduto vittima della violenza estremista. La nostra sezione in questi giorni ha già esternato la propria contrarietà per la mozione presentata da Fratelli d'Italia, sia con la segreteria del sindaco, sia con un comunicato inviato al sindaco, visto che non è stato possibile incontrarlo. Riteniamo che Brugherio non debba diventare il luogo dove ogni anno si celebri la commemorazione rievocativa del fascismo come è già successo in altre città. Invitiamo quindi tutti gli iscritti a partecipare al Consiglio comunale portando il fazzoletto Anpi, da indossare qualora la votazione sia favorevole all'intitolazione".

La controproposta di Brugherio Social

A intervenire, in attesa di capire come andrà il dibattito in Consiglio, è stato anche il gruppo Brugherio Social:

"Riteniamo che questa iniziativa rappresenti un'umiliazione per il nostro Comune, andando a riaprire ferite ideologiche e storiche che rischiano di alimentare inutili divisioni e malumori nella nostra comunità - hanno sottolineato - Intitolare uno spazio pubblico a una figura legata al fascismo non è solo un atto politicamente divisivo, ma anche contrario ai valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica. Proponiamo, invece, un’alternativa che possa unire e ispirare: dedicare una via a Lea Garofalo, vittima della ’ndrangheta e simbolo di coraggio e resistenza alla criminalità organizzata. Una scelta che non solo renderebbe onore a chi ha lottato per la giustizia, ma contribuirebbe anche a valorizzare il ruolo delle donne nella toponomastica comunale. Attualmente, infatti, solo il 6% delle vie di Brugherio è intitolato a figure femminili: una percentuale che riflette un’ingiustizia storica da correggere. Speriamo che il Consiglio comunale scelga di guardare al futuro con una decisione che rappresenti un segno di rispetto per i valori di giustizia, parità e dignità che dovrebbero animare la nostra comunità".

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