Omicidio di Sharon Verzeni, una folla al funerale
Una bara bianca coperta di rose rosse per l'ultimo saluto alla 33enne uccisa a coltellate nella notte tra lunedì e martedì
Una folla infinita nella mattinata di oggi, sabato 3 agosto 2024, a Bottanuco per i funerali di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa nella notte tra lunedì e martedì a Terno d'Isola.
Omicidio Terno d'Isola: due comunità in lutto per Sharon Verzeni
Come riportano i colleghi di prima Merate, questa mattina sono state due le comunità che si sono unite nel dolore. Quella di Bottanuco, dove Sharon Verzeni era cresciuta, e quella di Terno d'Isola, dove da qualche anno risiedeva insieme al compagno Sergio Ruocco. A Bottanuco la famiglia Verzeni è molto conosciuta: il papà Bruno ha lavorato infatti all'Ufficio Anagrafe del Comune. A rappresentare la vicinanza di Bottanuco in occasione dei funerali è stato il sindaco Rossano Pirola, accompagnato dal primo cittadino di Terno d'Isola Gianluca Sala. Entrambe le comunità hanno proclamato per la giornata di oggi il lutto cittadino. La giovane lavorava come barista in un locale di Brembate.
Don Corrado: "Una morte così interrompe tutto, la mano di Caino ha colpito"
Il funerale, celebrato dal parroco di Bottanuco don Corrado Capitanio e da quello di Terno d'Isola don Angelo Giudici, si è aperto con l'Ave Maria.
"Ci raccogliamo come comunità cristiana per sentirci partecipi di questa tragedia che ha colpito una famiglia della nostra comunità. Ci sentiamo piccoli davanti al Signore" ha esordito don Corrado, prima della lettura di un passaggio del Vangelo di Luca, che riprende la morte di Gesù in croce e la resurrezione.
"Non ci sono parole per addolcire la pillola. È una tragedia. La prima immagine che viene in mente è di dire che ancora una volta la mano di Caino ha colpito, che il male ha vinto perché ha spezzato una vita giovane, ha interrotto sogni e progetti, desideri di vita familiare - ha dichiarato con coinvolgimento don Corrado durante l'omelia - Una morte così interrompe bruscamente tutto ciò a cui ci sentiamo legati. Umanamente non abbiamo parole, quelle che possiamo dire nascono dalla fede, dalla parola di Dio, l'unica che è parola di tutte le terre. Non cancella drammi e sofferenze, ma nello stesso tempo è una piccola luce che si accende".
"In memoria di Sharon mettiamoci nelle mani del Signore"
"Di fronte alle tante domande che ci facciamo, credo che l'immagine del Vangelo, del velo che si spezza, ci rappresenti. Abbiamo un velo che ci impedisce di capire e quello che chiediamo a Dio è che lo possa rompere, aiutandoci anche solo a percepire la speranza - ha proseguito il parroco in una chiesa gremita di amici e parenti, ma anche di semplici cittadini che hanno voluto essere presenti all'ultimo saluto a Sharon Verzeni -Nel Vangelo c'è una preghiera che dice: Padre nelle mie mani consegno il mio spirito. Noi nelle mani del Signore mettiamo Sharon e la prospettiva di vita eterna in cui crediamo. Di fronte a tragedie come queste cresce in noi la consapevolezza che l'unica speranza è mettere anche le nostre vite smarrite nelle mani del Signore. Non lasciamoci corrodere, uccidere ancora una volta da questo dramma. Noi in memoria di Sharon vogliamo mettere le nostre vite nelle mani di Dio".
E ancora: "Il gesto di cura e attenzione nella sepoltura di Sharon non è la fine di un racconto. Perché cercate tra i morti colui che è risorto? Ci vuole coraggio oggi a pronunciare queste parole, accompagniamo Sharon al cimitero ma non è lì che la troveremo. Abbiamo tutti una grande missione, che diventa un debito verso Sharon e i suoi familiari: cercarla in Cristo".
"Preghiamo per la conversione"
L'omelia di don Corrado si è poi trasformata in un appello, quello a pregare per chi ha tolto la vita alla 33enne di Terno d'Isola, in un delitto efferato che resta ancora senza un movente e soprattutto senza un colpevole. "Preghiamo per la conversione di chi ha compiuto questo gesto, perché più nessuno debba vivere questo dolore" ha concluso il parroco, toccando con le sue parole nel profondo tutti i presenti e soprattutto la famiglia di Sharon, ancora in cerca di una risposta.