La vertenza

"Evitare la delocalizzazione all'estero per salvare i posti di lavoro alla Siae di Cologno Monzese"

Interrogazione al Pirellone del consigliere regionale del Pd Simone Negri: "Il Governo faccia presto, prima che il nuovo socio cinese ipotechi l'italianità dell'azienda"

"Evitare la delocalizzazione all'estero per salvare i posti di lavoro alla Siae di Cologno Monzese"
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"Necessario intervenire subito per evitare la delocalizzazione e salvare i posti di lavoro alla Siae Microelettronica".  La vertenza dell'azienda metalmeccanica di Cologno Monzese è tornata al centro del dibattito al Pirellone, grazie a un'interrogazione presentata oggi, martedì 5 marzo 2024, dal consigliere regionale del Pd Simone Negri.

La vertenza Siae torna in Consiglio

A rispondere in aula al dem è stato l'assessore regionale con delega al Lavoro Simona Tironi.

"Ci è stato comunicato che per affrontare la crisi dell’azienda di Cologno Monzese che opera nelle telecomunicazioni la Regione ha già chiesto al ministero delle Imprese un Tavolo nazionale - ha spiegato Negri - C’è già stato un primo incontro con l’azienda e le parti sociali e ne è previsto un altro l’11 marzo. La condizione resta però molto preoccupante: l’azienda ha previsto 140 esuberi nel comparto produzione entro aprile e accennato alla volontà di delocalizzare la produzione stessa in tempi brevi. Questo senza contare che si fa sempre più concreta l'ipotesi dell’entrate nell’assetto societario di un partner cinese, il che ovviamente a breve potrebbe comportare un’ulteriore delocalizzazione".

"Il Governo faccia presto"

Per Negri, quindi, non c'è tempo da perdere.

"La necessità è intervenire in tempi rapidi per salvare l’azienda, tutelare i posti di lavori ed evitare la delocalizzazione - ha proseguito il consigliere al Pirellone del Partito Democratico - Non c’è più tempo da perdere. Il rischio è che il Governo intervenga a delocalizzazione già avvenuta e che l’azienda, a quel punto, abbia già assunto impegni con il partner cinese, anche con obbligazioni che ne possano ipotecare l’italianità, il che comporterebbe anche il rischio di un aumento degli esuberi previsti a oggi".

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