Silenzio, lacrime e rabbia alla fiaccolata di Cologno per Sofia: "Pena di morte, datelo a noi"
Il dolore degli amici è esploso quando il corteo è arrivato davanti alla casa della 20enne. Gli studenti del Leonardo Da Vinci: "No violenza ad altra violenza"
Il silenzio del corteo partito dal Comune di Cologno Monzese si è trasformato in rabbia quando la fiaccolata organizzata in ricordo di Sofia Castelli è arrivata davanti alla casa della 20enne uccisa sabato mattina 29 luglio 2023 dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui.
La rabbia alla fiaccolata in ricordo di Sofia
Accanto al cancello del condominio di corso Roma, diventato una sorta di "altare" con fiori, biglietti e peluche, è esplosa la rabbia di un amico: "Pena di morte, ha distrutto una famiglia. Sofia aveva solo 20 anni, vergogna, datelo a noi!", ha urlato, prima che l'Amministrazione comunale (con l'assessore Andrea Arosio) posasse un omaggio floreale sulla ringhiera del palazzo.
Almeno duemila le persone che hanno preso parte al momento di raccoglimento proposto dal gruppo Facebook "Sei di Cologno Monzese se..." e dagli studenti dell'Istituto superiore Leonardo Da Vinci, assieme al Municipio. Scortato dalla Polizia Locale, dall'Anc, dall'Associazione nazionale poliziotti e dagli Alpini, e con una rappresentanza dei Carabinieri della Tenenza cittadina, il serpentone illuminato dalle candele ha preso il via dall'anfiteatro che si trova davanti a Villa Casati, per poi incamminarsi verso via Quattro Strade. Poi ha percorso corso Roma, con la tappa al civico 100, scenario del femminicidio.
In prima fila l'amica presente in casa al momento del delitto
Qui, dopo lo sfogo dell'amico, Takla Moris, rappresentante degli studenti del Da Vinci, ha invitato tutti a moderare i toni e a garantire rispetto. E silenzio. Aspetti che ha poi rimarcato in uno degli interventi finali della fiaccolata, quando i partecipanti hanno fatto rientro in Municipio dopo aver attraversato l'area pedonale. Presenti anche molti cittadini delle città e dei paesi vicini.
In prima fila, in lacrime, c'era anche l'amica di Sofia che stava dormendo in casa quando il 23enne, nascosto nell'armadio della camera, ha messo in atto l'agguato mortale alla sua ex fidanzata.
"Quante sere abbiamo passato assieme sveglie fino a tardi, a parlare di cavolate - ha detto la giovane - Ci conoscevamo da anni, per me eri tutta la mia vita. Eri come una sorella e ora mi hai lasciato un vuoto dentro che non riuscirò più a colmare. Quello che ti è successo è imperdonabile, me lo porterò dietro per sempre. Non ti meritavi tutto ciò, ti meritavi una vita felice, con tutto il tempo del mondo per crescere e creare una famiglia. Ma quel tempo te lo hanno portato via, rimarrai sempre nel mio cuore e nei miei ricordi".
"Non rispondiamo alla violenza con la violenza"
Moris col suo intervento (parlando a nome di tutti e accompagnato dagli applausi) ha voluto dire basta ai femminicidi, citando don Pino Puglisi:
"In questa piazza non ci siamo solo noi, c'è anche Sofia, ci guarda e ci raccomanda di educare e informare: la violenza non va combattuta con altra violenza e la pena di morte. Il male è singolare, ma il bene è collettivo: guardatevi attorno, siamo una città, capace in tre giorni di mettersi insieme e di esse qui, assieme, per Sofia. A lei non piacerebbe la violenza, perché l'ha provata sulla sua pelle. Siamo tutti colpevoli della morte di Sofia, che è stata uccisa anche dall'indifferenza di chi dice 'Ma io con tutto quello che è successo non c'entro niente'. Un uomo, in una società basata sul maschilismo e il patriarcato che lo appoggia, va e uccide una donna. Mettiamo in evidenza il bene e la speranza. Se tutte le città facessero quello che abbiamo fatto oggi noi, un uomo ci penserebbe una, due, tre o quattro volte prima di uccidere".
L'intervento del sindaco
A intervenire è stato anche il sindaco Stefano Zanelli, al termine di una giornata segnata dal lutto cittadino indetto dall'Amministrazione comunale da lui guidata e dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza nei confronti di Atqaoui:
"Ringrazio tutti coloro che hanno deciso di partecipare al momento in ricordo di Sofia, ai parenti prima di tutto e agli amici più stretti, oltre che agli studenti del Leonardo Da Vinci. Di fronte a una vicenda così tragica, è difficile pensare di dire qualcosa di sensato. Allora non resta che stringerci, unitamente come comunità, a Sofia, ricordando tutte le relazioni umane e l'affetto che lei è riuscita a costruire nel corso della sua vita. Lo abbiamo provato anche noi questa sera. Lo sgomento è forte, perché si è consumata una doppia tragedia: sia per l'ennesimo femminicidio, sia per la giovane età dei protagonisti. Ma la prima reazione positiva è arrivata proprio dai giovani di Cologno, che hanno voluto testimoniare con forza la loro contrarietà e la loro fermezza nel dire che questi atti non sono qualcosa di inevitabile, vogliono costruire un futuro diverso. Questo di questa sera è un piccolo germoglio, che vogliamo diventi una pianta forte e stabile".